Chiesa
Ecco il comunicato finale Cec
Diversi gli impegni e le proposte, i temi trattati nel corso dell'assise. Il comunicato stampa finale.
Il 3 settembre, nel Seminario regionale San Pio X di Catanzaro, si è riunita la Conferenza Episcopale Calabra. Presenti tutti i Vescovi residenziali e gli emeriti Monsignori Cantisani, Rimedio, Mondello e Nunnari. Mons. Milito, Vescovo di Oppido-Palmi, ha presieduto la prima parte dell’assemblea, nella veste di Vice-Presidente, essendo vacante la carica di Presidente per l’accettazione delle dimissioni da arcivescovo di Cosenza-Bisignano presentate a suo tempo da Mons. Nunnari. Il Presidente f.f. ha rivolto un affettuoso saluto di ringraziamento a Mons. Nunnari per l’intenso e sofferto apostolato come Arcivescovo di Cosenza e per la saggezza dimostrata nella guida della CEC. Le Chiese di Calabria lo ringraziano di vero cuore. Mons. Nunnari, dopo aver a sua volta ringraziato, ha manifestato la volontà di continuare a dare il suo contributo a servizio delle Chiese di Calabria, fino a quando le forze fisiche glielo consentiranno. Poi mons. Milito ha rivolto un indirizzo di benvenuto a mons. Nolè, da poco Arcivescovo Metropolita di Cosenza-Bisignano, che per la prima volta partecipava ai lavori della CEC. Mons. Nolè ha ringraziato e si è dichiarato disponibile a collaborare per costruire una vera comunione tra tutti i vescovi della Calabria, come testimonianza a sacerdoti e fedeli.
I lavori sono proseguiti sui criteri da seguire per l’elezione del nuovo Presidente. Dalla votazione segreta è risultato eletto Mons. Vincenzo Bertolone, Arcivescovo Metropolita di Catanzaro-Squillace. Dopo i ringraziamenti per la fiducia riposta in lui, il neo Presidente ha affermato che svolgerà il suo compito nello spirito dell’articolo 2 dello Statuto, e cioè con l’obiettivo di promuovere la collaborazione e la comunione tra i confratelli Vescovi nel portare avanti problemi di interesse comune. È seguito un primo scambio di opinioni riguardo al Giubileo della Misericordia. É certo che ogni diocesi porterà avanti il proprio programma, con attenzione particolare al mondo delle carceri. Poiché nel 2016 si celebrerà il VI centenario della nascita di san Francesco da Paola, i Vescovi invieranno un messaggio comune a tutti i fedeli della Calabria, in Italia e all’estero. La stesura è stata affidata a mons. Morosini. Successivamente i Vescovi hanno affrontato il tema delle Commissioni, ridistribuendo tra loro gli incarichi di presidenza, che saranno operativi dopo la conclusione del Consiglio di presidenza CEI, dove sarà affrontato il medesimo argomento. Don Fabrizio Infusino, della diocesi di Locri-Gerace, è stato nominato Assistente regionale per l’Università Cattolica.
Mons. Oliverio ha informato l’assemblea sulla celebrazione del Convegno ecumenico regionale (il prossimo 24 ottobre) nel Seminario S. Pio X di Catanzaro. Relatori saranno il metropolita Elpidoforos del Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli e il prof. Burigalla.
Gran parte dell’Assemblea CEC è stata dedicata all’analisi dei problemi della Calabria alla luce delle sfide nazionale, europea ed internazionale.
I Vescovi hanno rinnovato a Mons. Satriano, arcivescovo di Rossano, la propria solidarietà per l’alluvione che il territorio della sua diocesi ha recentemente subito, lodandolo per tutto quello che la Chiesa locale ha saputo fare mettendosi immediatamente accanto alla popolazione colpita da questo flagello. Egli stesso ha illustrato le modalità di impiego degli aiuti che la CEI ha assegnato al territorio.
Prendendo spunto da questo episodio, i Vescovi, aprendo un vivace e costruttivo dialogo, hanno incentrato il loro interesse sulla situazione sociale, economica e politica della Regione, sempre in attesa dalle Istituzioni e dalla politica di risposte serie e concrete sul suo sviluppo equo e sostenibile e sul suo futuro. Nella consapevolezza che la gente attende che la Chiesa si faccia interprete del grave disagio in cui vive, i Vescovi ne raccolgono il grido di dolore (in particolare quello dei poveri, degli esclusi, dei giovani sfiduciati sul proprio futuro e perciò costretti ad emigrare) e lo trasmettono a chi ha la responsabilità di provvedere. Si è fatto riferimento al rapporto Svimez 2015, che ha collocato la Calabria all’ultimo posto in ambito socioeconomico, confermando con dati oggettivi la disperazione dei calabresi dinanzi alla propria situazione ben conosciuta da ogni presbitero nella sua azione pastorale. A tal proposito, si assiste, giorno dopo giorno, al graduale impoverimento del nostro territorio sotto ogni profilo e al suo inaccettabile distacco dalle regioni del Centro-Nord: si sopprimono treni e mezzi di comunicazione, ospedali e presidi sanitari, tribunali, i vari servizi sociali, in specie quelli di prima necessità per la persona. Tutto ciò in un territorio in preoccupante dissesto idrogeologico. Diversi i dubbi originati dall’analisi svolta e condivisi dai Vescovi: come credere che tutto venga fatto, sotto gli occhi dei politici, nel rispetto del bene comune? Come si possono chiudere i servizi sanitari senza pensare alla percorribilità delle strade e alla rapidità dei mezzi di trasporto per raggiungere i centri ospedalieri ancora esistenti? Si può tacere dinanzi alla indifferenza della Regione che non paga da mesi (in qualche caso da anni) le rette ai centri di assistenza per minori, disabili e anziani? In altre Regioni i pagamenti avvengono entro due mesi. Perché la Calabria deve essere trattata così, creando condizioni di vita invivibili e costringendo sempre più giovani, in particolare, a cercare altrove il lavoro che qui non si trova, impoverendo la regione di intelligenze capaci?
Nel 2012 la CEC ha pubblicato un documento: Importanza della solidarietà. Note sulle politiche sociali in Calabria. Basandoci sui riscontri oggettivi, è stata esaminata la situazione ed è stato prospettato un piano ad hoc per la soluzione dei problemi. Però quel documento è caduto nel silenzio totale. Si chiede, allora, che venga ripreso in mano e riletto alla luce del nuovo, sviluppo per un’ecologia integrale presentata dal Pontefice nell’enciclica Laudato si’. Sottolineiamo che non siamo schierati per nessuna parte politica. Noi parliamo in nome delle popolazioni esasperate
Non per ultimo, i Vescovi si sono soffermati sul come venga vissuta la sfida dei nostri fratelli e sorelle perseguitati a causa di quella guerra cui allude Papa Francesco: “Anche oggi, dopo il secondo fallimento di un’altra guerra mondiale, forse si può parlare di una terza guerra combattuta ‘a pezzi’, con crimini, massacri, distruzioni”. Questo va ben oltre l’immigrazione tout court.
Ritorneremo su quanto sta a cuore alla nostra gente, ma nel frattempo speriamo che questo appello trovi ascolto.
Infine, a ridosso del nuovo anno scolastico, i Vescovi hanno simbolicamente e con sincero affetto deciso di inviare a tutti gli alunni, ai dirigenti scolastici, agli insegnanti e al personale non docente il loro saluto ed augurio, consapevoli dell’importanza della scuola per il nostro futuro.