14 rettori delle Università del Sud a colloquio con l’on. Bindi

Commissione nazionale antimafia oggi e domani a Cosenza.

“Una giornata molto importante, nata dopo l’incontro con la Conferenza episcopale calabra e si colloca nel nostro tentativo di combattere la mafia non soltanto con le buone leggi e magistrati e forze di polizia ma cercando di diffondere in ogni cittadino italiano la consapevolezza che le mafie come la corruzione all’illegalità sono il problema piu grande del nostro Paese per il suo sviluppo”. Lo ha detto questo pomeriggio l’onorevole Rosi Bindi, presidente della Commissione Nazionale antimafia, oggi e domanibinpegnata a Cosenza per una serie di incontri. Bindi ha pertanto fatto riferimento all’incontro avuto dalla commissione lo scorso 20 giugnocon i vescovi calabresi a Lamezia. Nella giornata di oggi la delegazione della Commissione ha dialogato sul fenomeno mafioso all’Università della Calabria con con 14 rettori degli Atenei del Mezzogiorno. “Se il problema mafioso è anzitutto culturale, l’Università non può che diventare il nostro primo interlocutore” – ha detto il presidente. “Le iniziative già in atto sono tante, il nostro obiettivo è dare sistematicità”. Fra le possibili iniziative, Bindi auspica “anzitutto la creazione di una anagrafe perché perché iniziative si possano mettere in rete e ciascuna Università sappia quello che si fa nelle altre”. La Bindi ha dunque fatto “appello all’Università italiana per la formazione specialistica”, in un’ottica di “corresponsabilità tra diverse istituzioni, Università, magistrature e forze dell’ordine per una giusta e proficua collaborazione” anche “a proposito dei beni confiscati”. *Approfondimenti sul prossimo numero di Parola di Vita