Diocesi
19 marzo. San Giuseppe sposo di Maria in festa

Celebrato il patrono San Giuseppe. Processione per le strade del quartiere e Messa con l’Arcivescovo
Nella parrocchia di San Giuseppe sposo di Maria grandi festeggiamenti hanno caratterizzato la giornata del 19 marzo. Il triduo, iniziato con la celebrazione pomeridiana del 16 marzo, si è concluso, nel giorno dedicato alla memoria del santo, con la processione per le vie del quartiere e con la messa solenne, presieduta dall’Arcivescovo di Cosenza. Questo è stato il primo anno in cui la processione si è svolta nella parte nuova della città proprio il 19 marzo ed ha visto la partecipazione di un nutrito numero di fedeli, soprattutto giovani. All’evento ha dato risalto anche l’Amministrazione comunale, rappresentata dal consigliere Francesco Turco, delegato ai rapporti con le confessioni religiose, predisponendo le luminarie che hanno abbellito le strade e la chiesa. Molto partecipata anche la celebrazione eucaristica, presieduta dall’Arcivescovo e concelebrata dal parroco don Andrea Piccolo, da don Santo Canonaco e dal diacono Gianfranco Sicilia. Mons. Checchinato, spezzando la Parola di Dio, ha voluto riflettere su tre tratti che definiscono la figura di san Giuseppe: il silenzio, la giustizia e la custodia. La dimensione del silenzio, perché di San Giuseppe nel Vangelo non ci viene offerto nulla se non la descrizione di quello che fa. Un silenzio che -citando Paolo VI- è proprio della casa di Nazareth. Non oppositivo, ma fecondo per la meditazione e la preghiera, che aiuta a diventare ascoltatori. Infatti, “quanto più cresce la Parola di Dio tanto più diminuiscono le parole”, ha ricordato l’Arcivescovo. La dimensione della giustizia, non concepita come mero rispetto della legge, ma come giudizio secondo il cuore di Dio. “La giustizia di Dio è declinata in San Giuseppe secondo la dimensione della misericordia. Un cuore grande accogliente dove c’è posto per tutti, anche per chi sbaglia”. E ancora, la dimensione della custodia, insita nel creato, che diventa tanto più preziosa nel momento in cui è arricchita dal dono della fede. “Silenzio, giustizia e cura sono tre parole fondamentali per la nostra fede: silenzio gravido di attesa e di ricerca, giustizia che deve essere quella misericordiosa di Dio, cura per crescere come organismo vivente e come Chiesa”, ha affermato l’Arcivescovo. Al termine della celebrazione gli animatori del Grest parrocchiale, che si svolgerà a giugno, hanno ricevuto il mandato da mons. Checchinato che ha effuso su di loro una particolare benedizione . Questo momento ha rinsaldato ulteriormente il legame dei giovani con il santo al quale è intitolata la parrocchia.
