Per camminare insieme sulla stessa strada

È già iniziato il percorso nelle comunità capi dell'Agesci al quale dedicheranno un intero anno associativo. Online anche le schede per la catechesi

É senz’altro la strada uno degli “elementi” che meglio caratterizza e inquadra il metodo educativo dell’Agesci. Quella strada dove si cammina, ci si confronta e si cresce insieme. Quella strada dove Paolo, “il primo rover di Cristo”, è stato chiamato dal Signore a diventare suo apostolo, annunciatore del Vangelo, uno dei più grandi missionari di tutti i tempi. Damasco è considerata da allora lo spartiacque tra un prima e un dopo, tra il buio e la luce, tra la cecità e la visione perfetta, tra la scelta di continuare a vivere distrattamente e quella di segliere di diventare testimoni, annunciatori del Vangelo di Cristo. Un luogo quindi, ma non solo, un modo che aiuta a cogliere la necessità, il dovere, di compiere una scelta, di mettere ordine nella nostra vita e nel nostro cuore per fare emergere quello che conta, che è davvero importante, in una sola parola, per fare discernimento.Ed è proprio per questo che l’Agesci ha pensato di proporre un cammino rivolto a tutti i capi (ma che potrebbe essere utile a tanti fedeli ed educatori) in un tempo che porta con sè nuove sfide alle quali è necessario prepararsi. Così, in un percorso iniziato a partire dal Consiglio generale del 2015 dov’era stato avviato una riflessione sul tema dell’affettività e della fragilità personale, si è arrivati ad elaborare il documento “Discernimento, un cammino di libertà” quale strumento creato per vivere il discernimento, appunto, come stile proprio, personale e comunitario, necessario ad accompagnare alcune scelte. Una guida, quindi, per vivere il discernimento come “processo che precede la scelta e la rende possibile come scelta veramente umana”, veramente evangelica, veramente scout.Quindi, una pista tracciata dall’associazione scout cattolica nazionale sulla quale gli educatori, con la gioia e le peculiarità del metodo scout, dovranno camminare durante quest’anno associativo. Quarantatrè pagine nelle quali più che trattare un argomento si è cercato di affrontare il tema proposto, come una sorta di allenamento da fare per raggiungere uno scopo. Quindi, non solo parlare di qualche aspetto problematico, ma innescare nuove dinamiche con l’attenzione alla loro dimensione unitaria, contro ogni individualismo, perchè “in cammino nella chiesa”, così come recita l’introduzione, sottolinea come ci troviamo in un “cambiamento di epoca” che tocca diverse dimensioni della vita di ciascuno di noi. A questo discorso, si affianca il tema del “discernimento evangelico” del quale, papa Francesco, anche attraverso l’esortazione apostolica Amoris Laetitia (da cui prendono spunto diverse parti del documento), ha sottolineato la fondamentale importanza, chiedendo a tutti i credenti di farlo diventare un elemento caratteristico del modo di vivere in questo particolare momento storico.Discernimento, dunque, che deve essere sempre inteso come “personale e pastorale”; cioè che riguarda la vita concreta del singolo credente senza però immaginarlo come un percorso individuale come se “tutto” fosse affidato alla decisione della singola persona ma va fatto attraverso il confronto con la parola di Dio, in una intensa vita sacramentale, in una reale vita di comunità (dal piccolo gruppo alla comunità parrocchiale, alla Chiesa particolare) e nel dialogo sacramentale ed extra-sacramentale con i Pastori. Si tratta di prendere una decisione circa la propria vita alla luce della fede in Gesù e nella comunione ecclesiale.È in questo quadro che il documento si sofferma e sottolinea quale debba essere la specificità sulla quale deve lavorare l’associazione scout e, in uno sguardo a 360°, i cristiani che vogliono intraprendere questo tipo di percorso. Così il “proprio” dell’Agesci – così come leggiamo nel documento – è determinato dall’impegno educativo e da quanto indicato dal Patto associativo: «i capi accolgono il messaggio di salvezza di Cristo e […] scelgono di farlo proprio nell’annuncio e nella testimonianza secondo la fede che è loro donata da Dio». Il tutto tenendo conto delle nuove fragilità che accompagnano la vita delle persone e delle famiglie alle quali ci si deve accostare tenendo ben presenti i tre verbi che costituiscono la spina dorsale di Amoris Laetitia: “accompagnare, discernere e integrare”; in modo da essere in grado di sviluppare nuove strategie pastorali per annunciare il Vangelo; di non far diventare il discernimento stesso una mera procedura tecnica e, ancora, di saper tenere conto delle situazioni di fragilità personali dei diversi cammini.

La vita di PaoloUn percorso di discernimento

Ad accompagnare il documento sul discernimento presentato in questa pagina e scaricabile sul sito dell’Agesci si affianca il percorso di catechesi in nove “schede tematiche” tratte da un corso di esercizi spirituali proposto dal Cardinal Carlo Maria Martini in un corso per sacerdoti tenuto nel 1981 opportunamente modificate per quanto concerne i riferimenti sacerdotali. 1. Sulla via di Damasco Il discernimento cristiano ha la sua origine nella relazione fra l’uomo e Dio. La presente meditazione interroga la vita di Paolo nel momento in cui la relazione con Gesù ha il suo inizio: l’evento di Damasco. 2. La conoscenza di GesùCercare di comprendere cosa fare in una situazione concreta mantenendo forte il legame con Gesù e il suo Vangelo rimanda a che cosa ‘conosciamo’ di Lui. 3. Le tenebre dell’uomo PaoloAppena dopo l’incontro con Gesù, Paolo fa l’esperienza della cecità. La pratica del discernimento ci invita a immergere l’impegno del prendere decisioni nella vita liturgica e sacramentale; in particolare l’Eucarestia e la Riconciliazione. 4. Conversione e delusioneIl cammino di discernimento esige tempo. E anche le scelte maturate esigono tempo per essere comprese nei propri limiti e nelle proprie potenzialità.5. L’umiltà di Paolo (At 20,17-24)Papa Francesco in Amoris Laetitia insiste con forza e ripetutamente sulla necessità di entrare nel discernimento con l’atteggiamento dell’umiltà (n. 300).6. Conversione e rotturaLa storia dei burrascosi e intensi rapporti fra Paolo e Barnaba ci offre la possibilità di riflettere sulla qualità dei rapporti personali e comunitari che devono accompagnare il discernimento. 7. La trasfigurazione di PaoloLe scelte che Paolo ha fatto e le esperienze che ne sono derivate lo hanno cambiato, ‘trasfigurato’. Anche il discernimento matura scelte che ‘ci cambiano’. 8. Passio Pauli, Passio ChristiLe scelte che maturano nel discernimento cristiano non di rado esigono il passaggio dalla ‘porta stretta’. Si tratta di una difficoltà a capire e della necessità di un abbandono fiducioso a Dio pur nel dubbio più profondo. 9. Dio è misericordia L’ultima parola di Paolo ai presbiteri di Mileto è anche l’ultima parola sul discernimento: quella che rimanda alla Parola della Grazia di Dio annunciata ed accolta come strada di salvezza e che rimanda all’esempio di una vita completamente attraversata e modellata da tale annuncio.