Monda: Parola di Vita, uno strumento di vera “comunicazione”

Il messaggio di augurio del direttore de L’Osservatore Romano, il prof Andrea Monda, al nostro settimanale diocesano Parola di Vita per i 400 numeri.

Parola di Vita raggiunge quota 400, una bella cifra tonda che si aggiunge alle altre rimarchevoli di questo nuovo e antico settimanale nato il primo maggio 1925 che, con più di novant’anni è il giornale più longevo di Cosenza.Ho incrociato il lungo e prestigioso cammino di Parola di Vita solo di recente, da quando nel 2008 don Enzo Gabrieli ha fatto rinascere la testata con l’antico nome. Ci siamo incontrati in un primo momento per il mio lavoro di professore di religione e poi, negli ultimi giorni dello scorso anno, a causa del mio nuovo incarico di direttore de L’Osservatore Romano. Ho potuto quindi toccare con mano la competenza e la passione con cui i redattori lavorano per fare di questo giornale uno strumento non solo di informazione ma di vera “comunicazione”. Conoscendo più da vicino la sua lunga storia ho poi scoperto che già diverse volte in precedenza Parola di Vita aveva incrociato le vicende della mia famiglia che, da parte di madre, è proprio di Cosenza. Uno dei momenti più alti e drammatici di questo giornale è legato al periodo del Fascismo, quando la direzione fu affidata a don Luigi Nicoletti, una delle poche voci libere nell’Italia meridionale. Sotto la sua direzione, Parola di Vita divenne un punto di riferimento per gli oppositori del regime e tra questi oppositori c’era anche mio nonno, Antonio Misasi che insieme a don Luigi fu uomo di spicco del Partito Popolare calabrese. Dopo Nicoletti alla guida della testata venne chiamato don Eugenio Romano che ho avuto il piacere di conoscere, visto che, da parroco di Santa Teresa, era di casa nella nostra famiglia. Insomma una storia lunga di intrecci e di legami effettivi e affettivi.La comunicazione, che è molto più che una mera informazione, è un aspetto fondamentale non solo nella vita umana ma direi in particolare proprio della vita cristiana: i cristiani non devono fare tante cose, ma essenzialmente annunciare il Vangelo e comunicare la gioia della loro esperienza spirituale, creare cioè le condizioni per la nascita della comunione. Un giornale come Parola di Vita suscita nel lettore la speranza che questo non sia un orizzonte lontano, da qui la grande responsabilità dei giornalisti della testata cosentina nella loro quotidiana fatica nel difficile mondo dell’informazione nella sempre più complessa società contemporanea.