Tirocini tra Ufficio IRC e ISSR

Per gli insegnanti di religione...

L’ufficio diocesano IRC e l’ISSR per gli ambiti di loro competenza si ritrovano insieme, come causa ed effetto, nell’organizzare il tirocinio professionale degli IdR.

Tanto detto, perché lo sviluppo professionale appare come la risultante di una interazione dinamica della vita professionale tra eventi critici, situazioni di lavoro e opportunità normative. Tale si presenta il tirocinio e diviene parte dell’identità professionale. Non basta avere le conoscenza disciplinare, non basta sapere ma bisogna saper comunicare, dare, farsi accettare, mettersi in gioco, acquisire completezza, favorire una riflessione critica sulla pratica didattica e  mettere alla prova il sapere teorico. Il tirocinio come occasione di innovazione e di stimolo. Il docente accogliente, inoltre, con sensibilità professionale, con atteggiamento migliorativo e sguardo vigile, mettendo a disposizione la sua migliore esperienza trasforma il tirocinio in luogo didattico.

Per questa valenza formativa il tirocinio trova giusta collocazione nel piano di studio dell’ISSR che, nel concorso dalle istituzioni referenti, ne pianifica l’attuazione. A tal fine, necessariamente si instaura un rapporto collaborativo tra l’ISSR e l’ufficio IRC; spetta a quest’ultimo infatti la scelta del docente supervisore o accogliente in quanto conosce singolarmente gli IdR e sa quali possono essere i più adatti a svolgere detto servizio. Viene fuori, quindi, una circolarità tra istituzioni: l’ISSR: forma e promuove la competenza teologica e culturale, le attitudini all’insegnamento; l’ufficio IRC: forma e promuove l’abilitazione didattica ed ecclesiale, la trasmissione e trattamento dei diversi linguaggi, fede e cultura. Tra competenze ed abilitazione si gioca la sinergia e l’interazione. Per la competenza teologica-culturale provvede l’ISSR, dà il titolo, costituisce la teoria. Per l’abilitazione didattica e riferimento ecclesiale provvede l’ufficio IRC che, per conto dell’Ordinario, dà il mandato, costituisce la pratica. Il tirocinio viene, quindi, a saggiare la qualità di questa circolarità ed  entra a pieno titolo nelle finalità delle due  istituzioni sia come una delle fasi salienti del processo di formazione del futuro docente e sia come contributo alle configurazioni di un profilo dinamico ed in costante evoluzione dei due suindicati organismi. Il tirocinio, se dovutamente organizzato, risulta essere una risorsa da valorizzare.

* Direttore Ufficio IRC diocesano