Diocesi
Mons. Nolè: “il beato Angelo ha servito come Cristo”
L'Arcivescovo ha presieduto l'Eucarestia nella basilica di Acri per la festa del santo patrono.
“All’inizio la sua vocazione era circondata da dubbi, credeva di dover scegliere lui. In realtà è il Signore che lo aveva scelto”. Nell’esperienza di fede del beato angelo d’Acri, descritta da monsignor nolè, anche un messaggio per gli uomini d’oggi. Non siamo noi a scegliere, è il Signore “che ci ha costituiti e ci ha chiamati”. i frutti saranno tanto fecondi quanto saremo capaci di accogliere lo sguardo che il Padre ha posato su di noi. Festa del beato Angelo, nella basilica di Acri è festa. Un pellegrinaggio continuo, un flusso ininterrotto di fedeli oggi ha percorso le navate della chiesa acrese per rendere omaggio al testimone cappuccino, al grande predicatore calabrese. L’identikit del predicatore santo lo definisce l’Arcivescovo: “dobbiamo mettere poco di nostro, prendere quasi tutto dalla Parola. E allora la predicazione sarà efficace. Il beato Angelo è’ stato grande perchè ha saputo attingere dalla Parola ciò che ha detto”. A proposito del ruolo del beato, chiamato ad essere provinciale della fraternità, monsignor Nolè ha invitato “chi ha autorità a farlo servendo come Cristo, mettendosi al servizio, spendendosi al servizio dell’altro, come fa la mamma, il papà in una famiglia: quello significa continuare a dare la vita” – ha proseguito il presule, anche con riferimento alla lezione evangelica giornaliera.
La Messa è stata animata dai novizi di Morano Calabro, mentre all’inizio della celebrazione i sindaci di Acri e Cetraro hanno reso un omaggio floreale al beato Angelo. Ad introdurre alla celebrazione i fedeli era stato invece il parroco e superiore della basilica acrese, padre Pietro Ammendola, il quale aveva considerato “l’essere speciale del giorno dedicato al beato Angelo: è l’occasione per affidarci ancora per un altro a lui”.
* Approfondimenti sul prossimo numero di Parola di Vita