Il decreto di Venerabilità di suor Elisa Miceli

Il testo integrale del decreto di Venerabilità della Fondatrice dell'Istituto delle suore catechiste rurali del Sacro Cuore

Cosentina-Bisinianensis

 

Beatificationis et Canonizationis

Servae Dei Elisae Miceli

Fundatricis Instituti Sororum

Catechistarum Ruralium a Sacro Corde

(1904-1976)

 

Super Virtutibus

 

     «Riconosco, o Signore, di essere interamente tua e per questo desidero, attraverso tutti i miei atti, dell’anima e del corpo, diventare lode e glorificazione tua in tutti i miei esercizi».

 

     Questi appunti spirituali della Serva di Dio Elisa Miceli riassumono il cammino interiore di questa donna calabrese, che si consacrò totalmente al Signore sulle orme della “piccola via” del Vangelo, sul modello di Santa Teresa di Gesù Bambino, della quale nutriva una particolare devozione.

    La Servadi Dio nacque il 12 aprile1904 aLongobardi presso Cosenza, all’epoca diocesi di Tropea, da una famiglia benestante e dai chiari principi cristiani. Si formò a Roma, dove la famiglia si trasferì quando era ancora adolescente. Studiò presso le suore Dorotee e nella sua casa ebbe modo di incontrare eminenti personalità del mondo cattolico-sociale del suo tempo.

     Negli anni successivi, mentre maturava la decisione di consacrare la sua vita a Dio fra le Carmelitane, fece ritorno in Calabria. Qui prese coscienza delle gravi condizioni di sfruttamento e degrado materiale e spirituale nelle quali versavano le popolazioni rurali. Si sentì così chiamata ad annunciare il Vangelo ai più lontani, cercandoli nelle loro periferie esistenziali, sociali e morali, dando vita ad iniziative di promozione umana e raccogliendo gli ultimi e gli abbandonati.

     Una prima risposta concreta a tali esigenze furono gli Oratori Rurali e le Settimane Campestri che, insieme alle prime compagne, promosse nelle parrocchie del Tirreno Cosentino. Illuminata dalla grazia, Elisa aveva ben intuito che il regno di Dio si rende presente tra gli uomini anche attraverso un’attenta opera di promozione della dignità della persona. Da quest’ansia apostolica l’8 dicembre del 1934 nascerà l’Istituto delle Suore Catechiste Rurali del Sacro Cuore:la Servadi Dio lo considerò sempre uno strumento nelle mani del Signore per coinvolgere altre anime nel suo intenso apostolato catechistico. Fu proprio lei ad introdurre nelle parrocchie della zona marina l’esperienza associativa della Gioventù Femminile, il cui circolo fu soppresso dal regime fascista, oltre all’Azione Cattolica e alla FUCI.

     Nella sua azione Elisa si aprì progressivamente ad ogni genere di bisogno: accolse nelle sue case ragazze madri che venivano scacciate dalle famiglie e rinnegate come figlie, istituì scuole materne nei paesi e nella città di Cosenza, laboratori di cucito e, per la cura della tubercolosi dei ragazzi poveri ed esposti alla miseria, individuò case in montagna; si impegnò anche pubblicamente per la difesa dei diritti dei cittadini poveri. Promosse la pietà per i defunti soprattutto durante la guerra, quando il mare restituiva i corpi dei soldati morti sulle spiagge di Fiumefreddo. Viveva in atteggiamento di costante preghiera e lo stesso lavoro doveva essere trasformato in orazione, come un atto d’amore a Dio, partecipazione alla creazione e a servizio del prossimo.

     Il suo limpido percorso non fu esente da difficoltà, soprattutto per le restrizioni imposte dal regime fascista. Ebbe incomprensioni anche per il suo apostolato innovativo che rendeva la donna protagonista a livello religioso e sociale. Nei primi anni della nascita della Repubblica Italiana, il suo impegno di donna dell’Azione Cattolica in politica non sempre fu colto nella giusta dimensione. Non appartenne a nessun partito politico, ma difese i principi cristiani contro il comunismo che avanzava in Calabria ed era così dinamica e stimata che fu nominata vicesindaco di Longobardi.

     Elisa fu una donna che pose la ricerca di Dio e della sua volontà al centro della vita. Una fede incrollabile ed una speranza costante sostennero la sua disponibilità e la sua immediata azione di carità. Nella preghiera, incentrata specialmente nell’adorazione eucaristica, attingeva la forza per vivere con fedeltà e coerenza il suo ideale di consacrazione. Con amore filiale veneravala Vergine Maria, soprattutto praticando e diffondendo la devozione del santo Rosario. La sua condotta esemplare fu una grande scuola, in modo particolare per le sue figlie che la seguirono sulla via della consacrazione allo Sposo divino. Punti qualificanti della sua spiritualità furono la devozione al Sacro Cuore, l’accostamento personale e meditativo alla Parola di Dio e l’impegno apostolico per far conoscere Gesù Via, Verità e Vita. Seppe orientare il suo carattere energico verso un’intensa e convinta carità nei confronti di tutti, che si esprimeva in un costante dominio di sé, nella prudenza del tratto e del consiglio, in un sincero atteggiamento di gratitudine a Dio. Distaccata dalle cose materiali mise a disposizione degli ultimi e dell’Istituto religioso i beni di famiglia, ricercando personalmente la penitenza e la sobrietà.

     La sua operosa giornata terrena venne stroncata da un male incurabile, che ella accolse in spirito di piena adesione alla volontà di Dio e in perfetta e lieta coerenza alla scelta fondamentale della sua fede. Il 19 aprile del 1976, nella casa di Frascati,la Servadi Dio spirava piamente, circondata dall’affetto delle sue consorelle e nell’unanime convincimento della sua santità di vita. I suoi resti mortali riposano nella chiesa dell’Assunta detta di San Francesco di Paola in Longobardi.

     In forza della fama di santità, presso la Curiaecclesiastica di Cosenza-Bisignano da 24 aprile 2002 al 14 ottobre 2004 si è svolta l’Inchiesta diocesana, la cui validità giuridica è stata riconosciuta da questa Congregazione delle Cause dei Santi con decreto del 20 aprile 2007.  Preparata la Positio, si è discusso, secondo la consueta procedura sela Serva di Dio abbia esercitato in grado eroico le virtù cristiane. Con esito positivo, il 20 maggio 2014, si è tenuto il Congresso Peculiare dei Consultori Teologi. I Padri Cardinali e Vescovi nella Sessione Ordinaria del 16 giugno 2015, presieduta da me, Cardinale Angelo Amato, hanno riconosciuto chela Serva di Dio ha esercitato in grado eroico le virtù teologali, cardinali ed annesse.

     Presentata quindi un’accurata relazione al Sommo Pontefice Francesco da parte mia, lo stesso Santo Padre, accogliendo e ratificando i voti della Congregazione delle Cause dei Santi, ha dichiarato: «Consta che la Serva di Dio Elisa Miceli, fondatrice dell’Istituto Suore Catechiste Rurali del Sacro Cuore, ha esercitato in modo eroico le virtù teologali della Fede, della Speranza e della Carità verso Dio e verso il prossimo, nonché le virtù cardinali della Prudenza, Giustizia, Fortezza e Temperanza e di quelle annesse».

 

     Il Beatissimo Padre ha ordinato di rendere pubblico questo Decreto e di trascriverlo negli Atti della Congregazione delle Cause dei Santi.

 

     Dato in Roma, il 16 luglio dell’Anno del Signore 2015.

 

Angelo Card. Amato, S.D.B.

Prefetto

 

+ Marcello Bartolucci

Arcivescovo tit. di Bevagna

Segretario