Diocesi
Mons. Savino: il giornalista deve riscoprire una forte impronta etica
Giubileo dei giornalisti a Paola con la celebrazione del Vescovo di Cassano.
“Mai come oggi la professione giornalistica ha bisogno di riscoprire una forte impronta etica. Le nuove tecnologie semplificano e favoriscono un’informazione sempre meno mediata, più diretta, a volte priva di verifiche sulle fonti, motivata dal desiderio di per essere i primi nella corsa a dare la ‘notizia’”. Lo ha detto monsignor Francesco Savino, vescovo di Cassano all’Jonio, nell’omelia pronunciata nel corso della Messa celebrata per il Giubileo dei giornalisti al Santuario di San Francesco. Diverse decine i giornalisti calabresi presenti all’incontro, che si è aperto con un dibattito sul messaggio del Papa per la giornata delle comunicazioni sociali – messaggio che lo stesso presule celebrante ha commentato. Mons. Savino, che ha sostituito mons. Luigi Renzo, che originariamente avrebbe dovuto presiedere l’Eucarestia, ha sottolineato che “siamo così immersi in un mondo inflazionato di ‘notizie’ in cui la responsabilità non è più la regola”. Per il Vescovo di Cassano, “sono necessarie ed urgenti nuove motivazioni etiche che riescano a dare un nuovo senso al giornalismo di domani, in un’ottica di servizio alla persona e alla comunità del ‘villaggio globale’. Giustizia e verità, competenza e responsabilità, legalità e libertà, sono alcune delle parole guida di cui oggi un giornalista non dovrebbe fare a meno, nell’interesse supremo di informare a servizio del bene comune”. Da qui l’invito ai giornalisti perché, “nel convulso aggrovigliarsi del quotidiano, come operatori dell’informazione, voi tutti siete chiamati a riscoprire la vostra missione che consiste nell’essere sentinelle del bene comune, farvi voce di chi non ha voce, raccontare le storie spesso nascoste e invisibili degli ultimi, ascoltandone il grido”.