Una scheda sulla Settimana Santa

Lo ha predisposto l'Ufficio Comunicazioni Sociali della diocesi di Cosenza - Bisignano. Entrare nel centro e culmine della vita cristiana, del Cristo morto, sepolto e risorto. Dalla domenica delle Palme e la commemorazione dell'ingresso di Gesù in Gerusalemme fino alla domenica di Resurrezione e all'ottava di Pasqua, passando per il giovedì e il venerdì santo.

Nella Settimana ‘santa’ si celebrano gli eventi di fede correlati agli ultimi giorni di Gesù, comprendenti in particolare la sua passione, morte e resurrezione. Gli ortodossi la chiamano la  “grande settimana”, perché commemora le grandi opere di Dio per l’umanità.

Domenica delle Palme. La settimana santa si apre con la domenica delle palme, nella quale si celebra l’entrata trionfale di Gesù a Gerusalemme, acclamato come Messia e figlio di Davide. Nella liturgia viene letto il racconto della Passione di Gesù secondo l’Evangelista corrispondente al ciclo liturgico che si sta vivendo. La tradizione risale a prima del IV secolo. Quest’anno si legge la Passione secondo il vangelo di Luca.

Lunedì, martedì e mercoledì santo. Il lunedì, martedì e mercoledì santo la Chiesa contempla in particolare il tradimento di Giuda per trenta denari. La prima lettura della Messa presenta i primi tre canti del Servo del Signore che si trovano nel libro del profeta Isaia (42,1-949,1-650,4-11).

Giovedì santo. Durante la mattina del Giovedì santo non si celebra l’eucarestia nelle parrocchie, perché viene celebrata un’unica Messa (detta Messa del Crisma) in ogni diocesi, nella chiesa cattedrale, presieduta dal vescovo insieme a tutti i suoi presbiteri e diaconi. In questa messa vengono consacrati gli Olii santi e i presbiteri rinnovano le promesse effettuate al momento della loro ordinazione.

 

 

Il triduo pasquale

La sera del giovedì santo invece si celebra la messa “in coena domini”. Alla fine della messa i ministri cambiano il colore liturgico (assumendo il colore viola) ed ha luogo il rito della spoliazione degli altari e la velatura delle croci. Gli altari restano senza ornamenti, le croci velate e le campane silenti. La croce verrà scoperta il giorno dopo, il venerdì santo durante la parte delle speciale cerimonia che (in quel giorno e solo in quel giorno) sostituisce l’adorazione della croce alla liturgia eucaristica.

Il solenne triduo pasquale della passione, morte e risurrezione di Cristo inizia proprio il pomeriggio del giovedì santo. In ora serale si celebra la solenne Messa della cena del Signore, nella quale si ricorda l’Ultima Cena di Gesù, la istituzione dell’Eucarestia e del sacerdozio ministeriale, e si ripete il gesto simbolico della lavanda dei piedi effettuato da Cristo nell’Ultima Cena.

 

Venerdì santo

Il Venerdì Santo è il giorno della morte di Gesù sulla Croce. La chiesa celebra verso le tre del pomeriggio la solenne celebrazione della Passione, divisa in tre parti:

  1. La Liturgia della parola, con la lettura del quarto canto del servo del Signore di Isaia (52,13-53,12), dell’Inno cristologico della lettera ai Filippesi (2,6-11) e della passione secondo Giovanni.

  2. L’adorazione della croce.

  3. La santa comunione con i presantificati (ostie consacrate il giorno precedente nella messa nella Cena del Signore)

Il Venerdì Santo è tradizione effettuare, in molti posti per le strade, il pio esercizio della Via Crucis. La chiesa cattolica pratica il digiuno e si astiene dalle carni come forma di partecipazione alla passione e morte del suo Signore.

Sabato Santo. 

Il Sabato Santo è tradizionalmente giorno senza liturgia: non si celebra l’Eucaristia, e la comunione ai malati si porta solamente ai malati in punto di morte. Nella notte si celebra la solenne Veglia pasquale, che, nella chiesa cattolica, è la celebrazione più importante di tutto l’Anno Liturgico. In essa:

  • Si celebra la Resurrezione di Cristo attraverso la liturgia del fuoco: al fuoco nuovo si accende il cero pasquale, che viene portato processionalmente in chiesa; durante la processione si proclama La luce di Cristo, e si accendono le candele dei fedeli. All’arrivo al presbiterio il cero è incensato e si proclama l’Annuncio Pasquale.

  • La liturgia della Parola ripercorre con sette letture dell’Antico Testamento gli eventi principali della storia della salvezza, dalla creazione del mondo attraverso la liberazione del popolo d’Israele dalla schiavitù d’Egitto, alla promessa della nuova alleanza. L’Epistola proclama la vita nuova in Cristo risorto, e nel Vangelo si legge il racconto dell’apparizione degli angeli alle donne la mattina di Pasqua.

  • Segue la liturgia battesimale, nella quale tutti i fedeli rinnovano le promesse del proprio battesimo, e vengono battezzati, se ce ne sono, i catecumeni che si sono preparati al sacramento.

  • La liturgia eucaristica si svolge come in tutte le messe.

Domenica di Resurrezione. Nella domenica di Resurrezione torna a riecheggiare la gioia della veglia pasquale. Tale domenica è ampliata fino all’Ottava di Pasqua: la Chiesa celebra la pienezza di questo evento fondamentale per la durata di otto giorni, concludendo la II domenica di Pasqua, chiamata fin dall’antichità domenica in albis (perché i nuovi battezzati tornavano rivestiti di bianco) e che Giovanni Paolo II ha voluto dedicare al ricordo della divina Misericordia.