Paterno ha vissuto la grande festa di San Francesco

Celebrazione di monsignor Salvatore Nunnari, che ha invitato a seguire l'esempio del Santo paolano e a lasciarsi rinnovare la vita da Cristo. Al termine della funzione la tradizionale processione del busto ligneo.

Sono terminati i festeggiamenti in onore di San Francesco di Paola a Paterno Calabro. Il Patrono del piccolo comune ha richiamato, anche quest’anno, tanti fedeli provenienti da diversi paesi della Calabria. Paterno, sede preferita del Santo, nei giorni della “festa grande” ritorna ad essere centro di spiritualità. I devoti di San Francesco, domenica 19 aprile, hanno preso parte alla Celebrazione Eucaristica presieduta da monsignor Salvatore Nunnari, Vescovo della diocesi di Cosenza-Bisignano. Mons. Nunnari, nella sua omelia, ha derto che “è bello vedere le folle che vengono da Francesco di Paola, è una devozione, è bisogno spirituale; l’incontro con San Francesco diventa momento di verifica della nostra vita cristiana. Uno dei tanti messaggi del Santo paolano – ha proseguito il Vescovo – è l’invito alla coerenza. Vivere una vita cristiana significa vivere una vita rinnovata nello spirito; una vita che diventa testimonianza di quello in cui si crede. Insieme alla coerenza il nostro Francesco di Paola ci invita alla penitenza che significa conversione”. Per Nunnari, la conversione nasce dalla consapevolezza che Dio mi ama e che dalla mia debolezza può nascere una vita nuova. San Francesco ha vissuto la sua vita terrena sapendo di essere amato ed ha amato a sua volta gli altri. Dobbiamo vivere la nostra fede per poterla raccontare. Francesco, il nostro Santo, ci insegna che raccontare la nostra fede significa vivere pienamente la nostra vita ”. Dopo la Santa Messa il busto ligneo del Santo è stato portato in spalla in processione. Gesti che si ripetono da secoli ma l’emozione, la devozione e l’orgoglio sul volto dei paternesi per il loro amato Patrono restano immutati nel tempo. I paternesi in questo giorno affidano a San Francesco grazie e speranze, fino al prossimo anno, quando due settimane dopo Pasqua, il rituale sacro si ripeterà.