L’urna di don Guanella arriva a Cosenza

Dall'11 al 13 maggio prossimi nella Casa Divina Provvidenza.

Cosenza si  appresta a vivere tre intense giornate all’insegna della spiritualità e della riflessione.

Nel quadro del Centenario (1915 – 2015) della nascita al cielo di San Luigi Guanella, l’Urna del Santo  sta attraversando il Centro Sud Italia facendo sosta nelle realtà guanelliane. Dall’11 al  13 maggio sarà a Cosenza nella Casa Divina Provvidenza.  L’evento è particolarmente atteso perché dà l’opportunità di venerare questo Gigante della Carità cha ha speso la sua vita in soccorso degli ultimi, dei poveri e degli umili.

San  Luigi Guanella

Don  Guanella nacque a Fraciscio (SO) il 19 dicembre 1942 da Lorenzo e da Maria Antonia Bianchi, non di tredici figli. Compiuti gli studi a Como nel Collegio gallo, il 26 maggio 1866 fu ordinato sacerdote. Per nove anni svolse il suo ministero a Prosto e Savogno: due piccoli paesi di montagna della Valtellina.

Spinto dal desiderio di soccorrere i poveri cercò la sua strada anche a fianco di don Bosco a Torino dove rimase per tre anni (1875-1878). Richiamato dal Vescovo ritornò in Diocesi ma sempre cercò, fra difficoltà e incomprensioni la sua strada di carità sicuro che la Provvidenza gli avrebbe mostrato la via.

A Pianello Lario, sulle rive del lago di Como, nel 1881, dopo la morte del parroco don Carlo Coppini, troverà un ospizio da lui avviato con alcune orfane e bisognose, assistite da un gruppetto di anime Consacrate, tra cui le due sorelle Bosatta: Marcellina che diventò la Cofondatrice della Famiglia Guanelliana e la Beata Chiara (1858-1887).

Il 5 aprile 1886 due suore, un paio di orfanelle, un tavolo e una sedia sgangherate partono con una barchetta per Como:  è l’inizio delle fondazioni di don Guanella. A Coma fondò la casa della Divina Provvidenza, in seguito andò a Milano, a Roma e in altri luoghi dell’Italia e della Svizzera.

Morì a Como il 24 ottobre del 1915. Il 25 ottobre del 1964 Papa Paolo VI lo dichiarò Beato; il 23 ottobre 2011 papa Benedetto XVI lo proclamò Santo per la Chiesa Universale. La Sua Spiritualità si fonda sulla Paternità di Dio: “Dio è nostro padre, buono e amorevole, specie per i più sfortunati”.

Oggi a cento anni dalla sua morte, la grande Famiglia Guanelliana composta dalle Figlie di Santa Maria della Provvidenza (FSMP), dai Servi della Carità (SdC) e dai Guanelliani Cooperatori, seguendo le orme dei san Luigi Guanella continua a diffondere il suo messaggio in 21 nazioni sparse in tutto il mondo. Al loro fianco, si unisce anche il Movimento Laicale Guanelliano di cui fanno parte i giovani, le famiglie, i volontari, gli operatori delle comunità guanelliane, gli ex allievi e amici.

“Tutto il mondo è patria vostra”!

“Fermarsi non si può finchè ci sono poveri da soccorrere e bisogni a cui provvedere”

Da questi messaggi emerge l’impulso missionario di tutte le Opere Guanelliane.

 

Don Guanella e le sue Suore a Cosenza

L’attuale struttura (1581) sede della Casa Famiglia Divina Provvidenza sorge sul colle Pancrazio. Essa era di proprietà del Comune di Cosenza, il quale lo cedette alla sig.na Elvira Boccuto, nobildonna di Longobucco che ne aveva fatto richiesta  per farne un Istituto di educazione per le ragazze povere della città di Cosenza.

Nel dicembre 1918 venne stipulato il contratto di compravendita: le prime a beneficiarne sarebbero state le orfane di guerra e tra le altre clausole c’era anche quella di garantire a Sr. Teresa Vitari, ultima superstite delle Cappuccinelle, l’abitazione nel convento e la possibilità di esercitarvi le sue pratiche religiose.

 

Don Guanella non vide l’arrivo delle sue “martorelle” (le sue suore) a Cosenza, ma egli le precedette il 17 maggio 1913 quando accompagnò suo cugino mons. Tomaso Trussoni, il quale faceva il suo ingresso a Cosenza come Vescovo dell’Archidiocesi cosentina. Il loro rapporto fu da sempre caratterizzato da una profonda stima reciproca e da una sincera collaborazione affettiva.

Il 29 maggio 1919 Mons. Trussoni scriveva alla superiora delle FSMP, Madre Marcellina Bosatta, per chiedere l’invio di alcune suore per aprire una casa di beneficenza e di educazione nell’ex convento delle Cappuccinelle situato sul colle Pancrazio.

La Superiora accolse favorevolmente la richiesta e, sbrigate velocemente le pratiche burocratiche, partirono da Milano tre suore: Dei Cas Caterina (da Piatta Bormio) di anni 25, assistente; Mazzolari Caterina (da Cremona) di anni 42, insegnante di asilo; De Carli Mariannina, siciliana di anni 23, aiutante.

Sostarono a Roma; a Cosenza furono accolte calorosamente dall’ultima rimasta della Cappuccinelle, sr. Teresa Vitari,  e dall’Arcivescovo: era il12 settembre 1919.

Il 25 dello stesso mese la Madre Generale scrisse due commoventi lettere: una all’Arcivescovo mons. Trussoni e l’altra alle Suore.Al grazie per la chiamata a Cosenza dell’Arcivescovo si aggiunge l’invito alle sue Suore di riportare all’antico splendore il Convento delle Cappuccinelle fidando nell’aiuto della Provvidenza e dei figli di Cosenza, insieme alla benefattrice tanto amabile e amata.

Il 10 giugno 1920 è stipulato il contratto di compravendita del Monastero e dell’annesso giardino tra la generosa signorina Boccuto e le nuove suore che possono averlo allo stesso prezzo e condizioni per cui la Boccuto lo aveva acquistato dal Comune di Cosenza.

La fiaccola di carità che aveva illuminato il colle Pancrazio sin dal lontano 1581 tornava a risplendere attirandosi la fiducia, l’ammirazione e la simpatia affettuosa di tutto il popolo cosentino!

Fiaccola  che continua a risplendere per la generosa opera di carità svolta dagli operatori laici e laiche e dalle consorelle Figlie di Santa Maria della Provvidenza guidate dalla superiora Suor Gabriela Carbajal Esperanza sotto la protezione della Madonna della Provvidenza, dalla Beata Chiara Bosatta e dal santo Fondatore don Luigi Guanella.