Mons. Nolè: creare delle scuole della Parola

Celebrazione con la forania urbana 1 nel Santuario del Crocifisso. L'invito a mettere al centro della liturgia e della vita delle comunità la Parola di Dio. Guarda la galleria fotografica.

“Il Vangelo di oggi richiama il compito di noi sacerdoti: annunciare, far incontrare l’uomo con Dio”. È l’incontro autentico il tema centrale della celebrazione eucaristica che monsignor Francesco Nolè ha celebrato questo pomeriggio nel Santuario del Santissimo Crocifisso a Cosenza. Giornata d’incontro con la forania urbana 1, quella cittadina, per l’Arcivescovo di Cosenza, che nei giorni precedenti aveva incontrato la forania silana e quella urbana 2. Tre giorni di confronto e dialogo, che si sono conclusi con la Messa con tutti i fedeli.

L’annuncio, appunto. Un invito che mons. Nolè ha additato anche ai catechisti, come impegno all’interno delle comunità, nell’ottica di un mutuo lavoro in favore del fratello. Non cessa di invitare all’unità, mons. Nolè, che al termine dell’Eucarestia ha ringraziato i fedeli giunti da ogni parte della città, quasi plaudendo per la chiesa colma. Sul presbiterio, anche i sacerdoti della forania, presenti sin dalla mattina, quando avevano avuto l’incontro con l’Arcivescovo. Primi passi di pastorale e di conoscenza del clero, per il nuovo Pastore, che da quando si è insediato sulla Cattedra di Cosenza sta riservando uno spazio significativo ai parroci.Ampio spazio, nel messaggio a braccio pronunciato durante la Messa, ai brani proposti dalla liturgia della Parola, “che deve essere sempre al centro delle nostre omelie” – chiosa il Vescovo. “Al centro c’è la Parola di Dio, dobbiamo metterla al centro della vita della parrocchia, della comunità, delle catechesi, delle nostre attività, dei nostri interessi. Dobbiamo incontrare la Parola” – prosegue. L’Arcivescovo ha quindi invitato a organizzare delle “scuole della Parola”, per “lasciarsi interrogare dalla Parola di Dio”, un cammino – ha detto – “da fare insieme” e dove “non si insegna solo la Bibbia, ma uno stile di vita”. Solo così, per il presule – richiamando il Vangelo odierno, “potranno esserci dei frutti”. Perché il frutto proviene dalla Parola. “Lasciamoci interrogare dalla Parola di Dio, anche se a volte sembra dura, sembra difficile”.

Monsignor Nolè ha speso alcuni pensieri sulla prima lettura, la proclamazione delle dieci parole dal libro dell’Esodo. Dopo aver inquadrato i comandamenti, ha sottolineato l’integralità dell’amore di Dio, che l’Arcivescovo ha ritrovato nella frase la Scrittura parla di un Dio “geloso”. “Chi è geloso? – Si è chiesto. Chi ama è geloso. Chi ama di un amore così forte che diventa possesso”. E’ l’amore per eccellenza, quello di Cristo sulla croce. Così, chiudendo la sua omelia, l’Arcivescovo ha invitato a guardare proprio a Gesù Crocifisso, indicando il simulacro venerato dietro le sue spalle.