Diocesi
Cosenza celebra la Madonna del Pilerio. Ma che bella la preghiera di don Tonino Bello recitata dal vescovo Giovanni!
Al termine del novenario la celebrazione solenne presieduta dall'Arcivescovo con il Capitolo della Cattedrale. Tanti fedeli sin dal mattino per venerare Maria del Pilerio. Al termine della sua meditazione mons. Checchinato ha voluto recitare lo stralcio di una poesia di don Tonino Bello su Maria, "donna del silenzio".
Un giorno di festa per rinnovare il legame con la Patrona. La comunità cosentina, facendo memoria della natività della beata vergine Maria, si è ritrovata in Duomo per celebrare la Madonna del Pilerio. La celebrazione, con il capitolo della Cattedrale, è stata presieduta dall’arcivescovo, mons. Giovanni Checchinato. Nella XXIII domenica del tempo ordinario la proclamazione della pericope marciana della guarigione del sordomuto. “Effatà”, la parola espressa dal Signore. Significa “apriti”. “Questa parola Gesù la dice anche a noi, per vincere la tentazione di restare chiusi nel nostro mondo, nel nostro modo di pensare e di vivere, nelle nostre tradizioni così rassicuranti e identitaria”, ha detto nell’omelia mons. Checchinato, richiamando il tema già espresso in altre meditazioni.
“Anche a noi il Signore ci chiede di aprirci, di uscire dalle caverne delle nostre sicurezze, delle nostre simpatie e antipatie, dalla pretesa di essere risarciti per le disavventure delle vita”.Il messaggio è per tutti e per ciascuno: “Apriti alla novità del Vangelo che salva”. Proprio come ha fatto Maria, che “ha assunto alla perfezione l’invito di Gesù ad aprirsi. È aperta col cuore e la mente nell’annunciazione come nel momento del dolore e della morte”.
Mons. Checchinato ha voluto concludere l’omelia con lo stralcio di una poesia composta da don Tonino Bello. Lo riportiamo qui di seguito.
“Santa Maria, donna del silenzio,ammettici alla tua scuola.Tienici lontani dalla fiera dei rumorientro cui rischiamo di stordirei,al limite della dissociazione.Preservaci dalla morbosa voluttà di notizie,che ci fa sordi alla “buona notizia”.Rendici operatori di quell’ecologia acustica,che ci restituisca il gusto della contemplazionepur nel vortice della metropoli.Persuadici chesolo nel silenzio maturano le cose grandi della vita:la conversione, l’amore, il sacrificio, la morte.Un’ultima cosa vogliamo chiederti, Madre dolcissima.Tu che hai sperimentato, come Cristo sulla croce,il silenzio di Dio,non ti allontanare dal nostro fianco nell’ora della prova.Quando il sole si eclissa pure per noi,e il cielo non risponde al nostro grido,e la terra rimbomba cava sotto i passi,e la paura dell’abbandono rischia di farei disperare,rimanici accanto.In quel momento, rompi pure il silenzio:per direi parole d’amore!E sentiremo sulla pelle i brividi della Pasqua”.