Un ricordo di fra’ Mario Cimino

Un frate umile e silenzioso, col volto angelico. Esempio di vita monastica

Ho incontrato poche volte l’angelica figura di fra Mario, non ho avuto occasione di parlare con lui, ma vedere i suoi gesti tenui, il suo portamento mite, il suo volto soavemente assorto, la compostezza dei suoi movimenti, mi ha ricordato fra Gesualdo che fu Maestro ed esempio fulgidissimo di vita monastica.

Una volta da studente universitario trascorsi i primi tre giorni della settimana santa al Convento dei Novizi di Mormanno, con le gelide montagne d’intorno, la spoglia cella, un libro di esegesi paolina di Romano Penna, i servizi in cucina e nell’orto di frate Egidio e dei novizi, e l’arguto, disincantato ma delicatamente attento ascolto di fra Gesualdo, che spingeva ad un approfondimento nella ricerca che allora mi si ispirava costante e instancabile.Ecco, il mite e silenzioso Mario era della cerchia di questi umili e tenaci contemplatori di Dio e amanti del Suo Regno e dei fratelli. Non cessiamo la corsa fratelli, solo sostiamo a contemplare e discernere la Volontà del Signore.Ricordati di noi fra MarioPrega per noi il Pastore Buono delle Anime nostre