Diocesi
La comunità di Kyumbi abbraccia, saluta e ringrazia don Battista Cimino
Una giornata di festa e preghiera per missionario fidei donum della nostra diocesi dopo 12 anni nella diocesi di Machacos in Kenya
Una giornata di festa, preghiera e ringraziamento al Signore quella vissuta oggi per salutare don Battista Cimino dopo 12 anni di missione a kyumbi in Kenya e più di 20 nel continente Africano. Il missionario fidei donum della nostra diocesi prima della messa celebrata dal vescovo di Machacos monsignor Norman King’oo Wambua è stato salutato in modo festoso e originale da ogni comunità di quella che per tanti anni è stata, ed è ancora, la sua casa.
Canti gioiosi, danze coinvolgenti e poesie recitate dai bambini che in questi hanni ha visto crescere. E poi tante testimonianze di quanti in questi anni hanno incrociato i suoi passi diventando suoi compagni di strada, come Ruth che grazie al suoi aiuto è uscita dal tunnel in cui era entrata perché malata di Aids, o Brian che dopo un periodo tormanteto è riuscito a riprendere gli studi diventando insegnante. Poi le testimonianze di chi ha ricevuto sostegno e conforto per la propria famiglia, come mama Rose che – grazie a quello che per tutti è Father Battista – è riuscita a far curare le figlie gravemente malate. E poi tanti altri commossi racconti che hanno avuto il merito di tentare di riassumere questo lungo cammino di comunione insieme a quella che nel corso degli anni è diventata una bella e operosa comunità cristiana.
Commosse le parole del vescovo che durante l’omelia ha sottolineato come don Battista – presente in questa comunità dal 2005 – “ha lavorato tanto e bene, stando con le persone, pregando, gioiendo e soffrendo con loro. Ha dato speranza. Ha dato vita, e noi per questo gli diciamo grazie e preghiamo per lui perché è stata una benedizione per tutti noi ed un dono di Dio per la nostra diocesi”. “Padre Battista – ha continuato monsignor Norman – ha saputo chiedere il sostegno a diverse persone stimolando tanti, anche in Italia, a contribuire alla sua missione per una Chiesa che è stata costruita con il sostegno dei poveri e le promesse dei ricchi. Proprio per questo voglio ringraziare quanti lavorano qui e in questo santuario”. In chiusura l’ultimo e caloroso ringraziamento “non ci dimenticheremo di te”, e l’invito a continuare a sostenere “questa istituzione che è un faro per la nostra terra” .A margine della celebrazione eucaristica dopo un momento di presentazione delle tante realtà – tra cui lo Stella Cometa team – e opere nate in questo lungo e fruttuoso periodo, e il saluto commosso di alcuni confratelli sacerdoti, è toccato a don Battista ringraziare e salutare la sua comunità. “Sono in questo bellissimo continente dal 1992 e sono sicuro che il cambiamento del mondo passerà proprio da questa terra. È per questo chiedo allo Spirito Santo di donarvi lo spirito missionario. Ringrazio Dio per questi 23 anni in Africa e le persone che ho incontrato in Uganda, Burundi, Ruanda, Congo e qui”. Poi uno sguardo ad una missione che non finisce ma continuerà sotto un’altra forma perché “la bellissima esperienza fatta in Africa la metterò al servizio della mia diocesi a partire dal prossimo mese”.
Padre Battista ha poi proseguito nei ringraziamenti sottolineando il tanto lavoro svolto in questa diocesi e ringraziando i membri di Stella Cometa Machacos “per il loro servizio ai poveri nella Chiesa che ha reso possibile una vera convivialità delle differenze”. “Altro grande dono – ha proseguito don Battista – è stato la possibilità di realizzare il santuario dedicato alla Divina Misericordia segno visibile della misericordia di Dio e del sostegno agli ultimi”. In chiusura l’ultimo pensiero dedicato ai “bambini, i malati, le persone bisognose… A voi dico grazie. Grazie perché mi avete aiutato ad amare ancora di più Gesù e a rendere migliore la mia vita. Il mio sogno è che questo posto possa continuare a servire i poveri materiali e spirituali. Dio vi benedica e continuate a pregare per me come io pregherò per voi”.