Danzando a piedi nudi. Corso di formazione IRC 2019-2020

Partito lo scorso weekend, il corso continuerà ancora nel 2020

“Uno dei principali obiettivi di questo nuovo corso di formazione – ci spiega padre Massimo Granieri assistente spirituale dell’Ufficio per l’Insegnamento della Religione Cattolica diocesano – è quello di provare a dare una nuova linfa alla didattica dell’ora di religione. Una delle nostre esigenze è legata al fatto di avere poco tempo e poche possibilità. Quindi quelle che abbiamo le dobbiamo spendere nel migliore dei modi e l’arte, da questo punto di vista, è un’alleata meravigliosa”. Nasce con questo spirito il nuovo “Corso di Formazione per docenti di religione cattolica” dal titolo “Danzando a piedi nudi. Il desideri, la gioia e la vulnerabilità dell’insegnate” che prende spunto da un brano di Patti Smith Dancing Barefoot, brano musicale rock tratto dai racconti evangelici della Resurrezione. 

“Corso che, ovviamente – tiene a precisare padre Massimo – si rivolge a tutti. Come Ufficio IRC lo pensiamo in prima battuta per gli insegnati di religione, ma quello che vogliamo creare è una sorta di corto circuito positivo nei docenti anche di altre discipline e poi, ancora, in semplici appassionati di arte, di musica, operatori pastorali che lavorano nelle famiglie e con i giovani”. In pratica un percorso che si prefigge di essere molto dinamico, vivo “che si sviluppa man mano e dove l’insegnante diventa protagonista; soggetto e oggetto del corso”. Corso che è iniziato nello scorso weekend presso l’auditorium “Giovanni Paolo II” a Rende con un primo modulo dedidato alla muscica trap e rock. “Grazie all’ausilio di un sofisticato sistema tecnico abbiamo consentito ai corsisti di  ascoltare tre playlist ragionate con canzoni che avevano qualche riferimento a Dio. Il giorno successivo abbiamo unito alcuni brani di letteratura e poesia a cui abbiamo associato alcuni video e, ancora, l’esortazione apostolica Cristus Vivit di papa Francesco, che al n. 139 spiega come il pontefice guarda ai giovani: gli adulti hanno i piedi in parallelo, cioè sono statici, mentre i giovani stanno sempre con un piede davanti all’altro, cioè sono in continuo movimento”. 

Movimento e dinamismo che sono le principali direttrici attraverso cui si svilupperà il corso durante i tre moduli (per un totale di sei lezioni) più uno extracurriculare, attraverso un programma di appuntamenti che continueranno fino al prossimo mese di maggio e che avranno al centro l’arte e la bellezza raccontata e fatta vivere da padre Granieri (La musica Trap e il rock a scuola); il professore Franco Nembrini (Emergenza Educativa; Pinocchio questo sconosciuto; La strada della Bellezza; Perchè sono diventato insegnante); il professore Luca Parisoli (Le opere di Gioacchino da Fiore); l’autore e conduttore Stas’ Grawronsky e la giornalista Silvia Guidi (Breath, just breath).  “Abbiamo scelto di percorrere la via che papa Francesco ha indicato nell’Evengelii Gaudium: quella della bellezza. Cioè scoprire la bellezza della vita attraverso l’arte – spiega ancora padre Granieri – . Crediamo, infatti, che questo sia il linguaggio più adatto per parlare ai giovani della bellezza, che è Dio stesso. Proprio per questo abbiamo deciso di mettere al centro della didattica l’interesse dell’insegnante verso la musica e la letteratura in particolare. E a questo abbiamo aggiunto una dinamica esperienziale perchè siamo convinti che l’arte non si può apprendere in maniera asettica, ma deve essere vissuta. Deve piacere prima di essere trasmessa”. Quindi una tipologia di corso, così come già nella programmazione dello scorso anno, che offrisse la possibilità di viverla in maniera diretta attraverso laboratori di lettura, scrittura, ascolto, per trasmettere i valori del vero, del bello e del buono che sono propri del Vangelo.