Indicazioni dell’Ufficio Liturgico per le Celebrazioni della Settimana Santa e della Pasqua

Gli orari delle celebrazioni e le modalità delle stesse, in ottemperanza alle prescrizioni della CEI e del Governo. I riti saranno trasmessi sui media diocesani. 

Il Direttore dell’Ufficio Liturgico Diocesano, Don Luca Perri, su mandato dell’Arcivescovo informa che per le celebrazioni della Settimana Santa e della Pasqua ci si atterrà alle indicazioni venute dalla Santa Sede (Congregazione del Culto Divino), dalla Cei, dall’Arcivescovo di Cosenza, Monsignor Francesco Nolè e naturalmente dalle Autorità civili preposte alla sicurezza.

 

È stato predisposto un Sussidio (che si allega) per agevolare i parroci nell’organizzazione e aiutare i fedeli a seguirle in famiglia attraverso i media. Dove è possibile, le celebrazioni potranno essere trasmesse attraverso i mezzi di comunicazione e in streaming. Dove non è possibile è bene invitare i fedeli a seguirle direttamente in televisione secondo la programmazione delle diverse emittenti.

 

Modalità delle celebrazioni

Il sussidio offre le indicazioni precise sulle modalità delle celebrazioni per la prossima Settimana Santa.

 

1)   I riti della Settimana Santa e del Triduo Pasquale dovranno essere celebrati in una sola parrocchia, dove i sacerdoti risiedono, anche se alcuni di loro sono titolari di più parrocchie. Altri luoghi idonei per la celebrazione del Triduo Pasquale sono le comunità religiose maschili, solo per quest’anno anche le comunità religiose femminili che già hanno un cappellano, i seminari ed i monasteri di clausura.

2)   La Commemorazione dell’Ingresso del Signore a Gerusalemme, secondo la seconda forma prevista dal Messale Romano, sarà celebrata solo dall’ Arcivescovo, all’interno dell’edificio sacro. In tutte le altre chiese si celebra usando la terza forma prevista dal Messale Romano, cioè il normale Atto penitenziale della Celebrazione, escludendo completamente il ricordo dell’ingresso di Gesù a Gerusalemme e la relativa benedizione delle palme. La benedizione delle palme è proibita dal momento che queste si benedicono per essere usate in processione, non essendoci processione non ha senso benedirle. Non si benedicano ne rami né bustine da mandare nelle famiglie.

3)   Messa Crismale e benedizione degli Oli. Questa celebrazione è rimandata a data che sarà comunicata.

4)   Giovedì Santo. Messa in Coena Domini. Si celebra come previsto omettendo la lavanda dei piedi, l’allestimento degli altari per la reposizione. Il santissimo sarà riposto nel Tabernacolo. Alla fine della messa si procede con la spogliazione dell’altare.

5)   Venerdì Santo. In Passione Domini. Si celebra come previsto e si consiglia l’adorazione della croce all’altare con lo svelamento. Bacerà la Croce solo il sacerdote. Si aggiunga alla grande preghiera quella composta dal Vescovo per questa epidemia. Proibita la via Crucis all’esterno.

6)   Veglia pasquale. La celebrazione si deve svolgere di notte per cui nessuna celebrazione può iniziare prima delle 20.30. Si omette la benedizione del fuoco. Sul cero pasquale si incidono in precedenza i numeri dell’anno in corso, mentre non si infiggono i cinque grani di incenso. Si benedice solo l’acqua lustrale e non il fonte battesimale, come ben descritto nel Sussidio.

7)   Messa di Pasqua. Tutto come di consueto. Si consiglia di continuare la preghiera per la liberazione dalla Pandemia. Si ricordi la benedizione Urbi et orbi del Santo Padre alle 12.00.

 

 

L’Arcivescovo celebrerà in Cattedrale, negli stessi orari del Santo Padre:

–       Domenica delle Palme, ore 11.00

–       Giovedì Santo, ore 18.00

–       Venerdì Santo, ore 18.00

–       Sabato, solenne Veglia pasquale, 21.30

–       Domenica di Resurrezione, ore 11.00

 

Le celebrazioni saranno trasmesse in streaming sul canale Fb della Cattedrale e sull’emittente radiofonica diocesana radio Jobel InBlu (fm 93,300).

Dirette televisive e partecipazione

Si ricorda e si raccomanda che la celebrazione eucaristica deve essere sempre trasmessa e seguita in diretta; non è ammessa la registrazione, come prevedono le norme della Cei del 1973. Cosa ben diversa sono le devozioni, i momenti di riflessione o di catechesi.

La celebrazione del Triduo Pasquale tuttavia rimane proibita in case o cappelle private. I sacerdoti che non sono parroci possono prendere parte alla celebrazione in Parrocchia con le dovute precauzioni raccomandate per questo periodo o assistere alla celebrazione in diretta sui mezzi di comunicazione.

L’immediatezza delle immagini e la recettività dei telespettatori fanno sì che una trasmissione televisiva, per la sua diffusione, incida assai più di altri mezzi di comunicazione sociale per far conoscere le istanze della liturgia, ma se il mezzo televisivo servisse per indulgere a forme liturgiche indebite e arbitrarie, o per trasmettere celebrazioni sciatte, incolori e chiuse al rinnovamento liturgico, si rischierebbe di portare smarrimento nei fedeli.

 

Celebrazioni a porte chiuse. Eventuali presenze

Nel doveroso e necessario rispetto delle misure sanitarie, a partire dalla distanza fisica, queste le indicazioni che siamo tenuti scrupolosamente ad osservare: le celebrazioni siano fatte a porte chiuse, si riduca all’essenziale il numero di persone chiamate a garantire un minimo di dignità alla celebrazione, come previsto dalle indicazioni dal Ministero dell’Interno. Pertanto, accanto al celebrante, ci sia la partecipazione di un diacono, ove già è presente e operante nella parrocchia; di chi serve all’altare che svolge anche il ministero di lettore, una persona per l’animazione musicale e, eventualmente, due operatori per la trasmissione.

 

Necessità dell’autocertificazione

Tutti coloro che partecipano alla celebrazioni “avranno un giustificato motivo per recarsi dalla propria abitazione alla sede ove si svolge la celebrazione e, ove coinvolti in controlli o verifiche da parte delle Forze di polizia, attraverso l’esibizione dell’autocertificazione o con dichiarazione rilasciata in questo senso dagli organi accertatori, non incorreranno nella contestazione e nelle relative sanzioni correlate al mancato rispetto delle disposizioni in materia di contenimento dell’epidemia da Covid-19”. Il servizio liturgico, precisa ancora il Ministero dell’Interno, pur non essendo un lavoro, è assimilabile alle “comprovate esigenze lavorative”. Perciò “l’autocertificazione dovrà contenere il giorno e l’ora della celebrazione, oltre che l’indirizzo della chiesa ove la celebrazione si svolge”. Si raccomanda, negli spostamenti, l’uso dei dispositivi di sicurezza personale: guanti, mascherine, uso dei disinfettanti.

 

Carità

Oltre alla partecipazione alle celebrazioni attraverso i media, l’Arcivescovo raccomanda, per quanto possibile, nelle modalità più sicure, un gesto di carità a favore delle persone più deboli o delle strutture sanitarie attraverso la Caritas diocesana (Arcidiocesi Cosenza Bisignano – Caritas: IBAN IT66C0706216200000000126737 causale emergenza Covid) o le caritas parrocchiali, le strutture Istituzionali o Associative più sicure o meglio conosciute.

 

 

Si coglie l’occasione per ricordare l’appuntamento quotidiano alle 19.00: al suono delle campanedi tutte le chiese uniamoci insieme all’Arcivescovo nella comune invocazione alla Madonna del Pilerio per la liberazione da questo terribile virus.