Casa Nostra in strada con i senza tetto

Cibo da asporto e consegna dei pasti con l’unità di volontari

L’associazione di volontariato Casa Nostra, ubicata nella sede del Palazzo Arcivescovile, continua indefessa la sua azione e missione pastorale a servizio degli ultimi. Un servizio che a causa del Covid-19 è stato reinventato anche per il verificarsi di un’emergenza sempre maggiore. Questo Natale così difficile per la situazione sanitaria che stiamo vivendo richiama la necessità di un’attenzione ancor più particolare a quanti vivono per le strade. L’emergenza freddo, realizzata attraverso i volontari dell’unità di strada, è uno dei servizi a cui maggiormente, in questa fase, Casa Nostra dà attenzione. “Distribuiamo kit differenziati tra donne e uomo contenenti guanti, gel igienizzante, mascherina, una coperta isotermica, un paio di guanti, una sciarpa e un cappello di lana e poi integriamo ogni volta che si esce con il materiale necessario”, ci dice il presidente Pino Salerno. Uno sforzo significativo, impreziosito dal servizio di un pasto caldo, un primo che viene recato a circa 20-25 persone costrette a dormire all’addiaccio. “Abbiamo riscontrato certamente un peggioramento della situazione, anche se altre associazioni come Casa San Francesco sono riuscite a togliere dalla strada diverse persone”. La vita, rispetto alla fase pre-Covid, è cambiata anche all’interno della struttura, nata anche per ospitare nelle ore mattutine i senza fissa dimora della città. “Ci siamo adeguati ovviamente ai provvedimenti del governo evitando che le persone entrassero in struttura senza le condizioni di sicurezza. Così abbiamo preso a realizzare il pranzo da asporto, dove i numeri rispetto a prima dell’emergenza sanitaria sono addirittura raddoppiati. Eravamo soliti servire 45 persone, mentre nel primo periodo di lockdown siamo arrivati a 90 pranzi al giorno. Ora siamo attestati sui 60”. Nel frattempo Casa Nostra, grazie anche al contributo della fondazione Banca Intesa, ha acquistato una termosigillatrice per la distribuzione dei pasti in piena sicurezza. Attivo, sia pure su prenotazione e con numeri compatibili con le esigenze di sanificazione, il servizio docce, nonché il servizio di assistenza medica, maggiormente richiesto in questo momento, e a cui rispondiamo grazie ai nostri medici volontari”. Sta per partire anche il progetto di volontario sociale, prima esperienza nella diocesi bruzia, un’attività che ricalca, almeno nello spirito, quella del servizio civile universale, ma caratterizzata dal requisito della gratuità. Una vera e propria missione che risponde alle esigenze di Casa Nostra.