Diocesi
Al Santuario di Paola una manifestazione per ricordare il Venerabile Padre Bernardo Maria Clausi
L'iniziativa rientra nel 34esimo anniversario della proclamazione delle virtù eroiche del Venerabile Padre Bernardo Maria Clausi
Nel 34° anniversario della proclamazione delle virtù eroiche del Venerabile Padre Bernardo Maria Clausi, l’Uciim di Paola e l’Ordine dei Minimi ne hanno ricordato la figura e l’opera con una manifestazione promossa nell’Auditorium del Santuario per una riflessione sul tema “Persone e comunità per l’inclusione sociale”. “L’iniziativa, realizzata grazie alla collaborazione di più soggetti istituzionali e non – ha detto la prof.ssa Maria Assunta Lattuca – si colloca in una cornice più ampia di progettualità e riscoperta del patrimonio storico, artistico e culturale attraverso la conoscenza del Venerabile, della sua immensa e profonda personalità e spiritualità in un periodo storico non troppo lontano e decisamente attuale per taluni aspetti di malessere sociale e personale. Il Venerabile è stato diffusamente riconosciuto come figura rappresentativa di quell’interiorità volta all’Umanità nel senso di propensione e sano impegno civile per una società che si riconosce Comunità universale, inclusiva e sostenibile”.L’incontro è entrato nel vivo con l’intervento di Franco Bartucci, autore di un libretto sulla figura del Venerabile, che ne ha percorso l’aspetto biografico dall’inizio della sua vita alla fine, collocato in un periodo storico caratterizzato dalle lotte costitutive del Paese Italia, in cui si è distinto per il suo impegno religioso tanto da essere definito dall’Arcivescovo dell’epoca, Mons Narni Mancinelli, la “perla” e la “gemma” della diocesi cosentina. “Entrando nella conoscenza della sua vita ed il posto dove il Venerabile Clausi è venuto alla luce, San Sisto dei Valdesi, luogo noto come sede di conflitti religiosi nel 1561, può essere considerato – ha sostenuto Franco Bartucci, nel concludere il suo intervento – il segno divino di una pacificazione tra esseri umani e religioni, mirata a dare valore all’unità dei cristiani ancora oggi valida e alla ricerca di uno stato di consolidamento”.Sulla descrizione della spiritualità del Venerabile padre Bernardo Maria Clausi è toccato parlarne al postulatore del processo di beatificazione in corso, padre Ottavio Laino, dell’Ordine dei Minimi. Per Padre Ottavio Laino la figura del Venerabile Padre Bernardo Maria Clausi può essere considerato come un Minimo che illumina i Minimi (i Penitenti), nel cammino di riflessione sulla loro identità-missione, alle soglie del terzo millennio. “Il Venerabile Clausi è stato un imitatore del fondatore San Francesco di Paola nel mistero dell’amore incarnato e nell’amore verso il prossimo. Il senso della vita, della vocazione e di tutto il cammino ascetico e apostolico del Clausi – ha puntualizzato padre Ottavio Laino – si fonda sul mistero d’Amore Trinitario, in sé stesso, cioè in Dio e nella partecipazione dell’umanità a questo divino Mistero. Il Clausi esprimeva la sua opera, soprattutto nell’umile e grande impegno del Mistero del Sacramento della Penitenza e della predicazione, della direzione spirituale, oltre che nelle opere di carità. Quando il Minimo sansistese doveva intraprendere un’opera apostolica, si preparava più con la preghiera che con lo studio. Anzi il suo vero studio era la preghiera, come esorta lo spirito dei Minimi. In essa trovava la vera guida delle anime. Per tutti il Clausi, era l’apostolo inviato dal Signore e tutti andavano a Lui, e se ne tornavano, come avveniva con S. Francesco, consolati”.Il terzo intervento è stato quello della prof.ssa Annabella D’Atri, docente di filosofia all’Università della Calabria, la quale, dopo aver sentito le precedenti relazioni, ha detto che “il venerabile è stato testimone e anche ‘vittima’ del conflitto fra fede e ragione che la rivoluzione francese del 1789, simbolicamente data della nascita dello stesso padre Bernardo, acuisce, determinando anche come conseguenza la chiusura del Convento di Paola. La sua vita eroicamente virtuosa, che lo ha condotto anche a soccorrere i miseri e bisognosi, durante l’epidemia di colera a Roma, stimola non solo i cristiani, ma anche tutti i cittadini nella loro ricerca di una vita eticamente ben vissuta, presentandosi come esempio possibile di dedizione agli altri. La sua fede gioiosa costituisce il carburante che gli fornisce l’energia per potersi spendere per gli altri seguendo la sua spontanea vocazione agli altri”.A chiudere i lavori è intervenuto il prof. Giuseppe Bruno, dirigete scolastico e consigliere regionale dell’UCIIM, affermando: “Quando si parla di santità non si può non parlare di condivisione. Condividere la sorte dell’uomo, farsi carico delle sue sofferenze dei suoi dolori, della sua disperazione che aveva come prospettiva ultima solo la morte e salvarlo da tutto ciò, è stata la missione del Nostro Salvatore Gesù Cristo e di conseguenza lo è di tutti coloro, come Il Venerabile Clausi, che si sono sforzati, contando sul Suo indispensabile aiuto, di seguire le sue orme”.