Diocesi
La pastorale ha traslocato sul web?
integrazione e innovazione, la grande sfida che non deve abbandonare le relazioni
La parrocchia è ormai 3.0! Gli avvisi sono sui social. La tale locandina la trovi sulla pagina Fb e la catechesi in pillole il “don” la fa su Tik Tok. È importante immergersi (oggi si dice abitare) in questo ambiente, interagire e integrarsi, dicendo addio a fotocopie dei canti e al foglietto degli appuntamenti settimanali. Ma c’è ancora chi fatica, chi cerca la carta, chi cerca ancora un sito stabile digitando il caro, vecchio, indirizzo sul www. Una cosa è certa: il web va abitato, agevola e valica confini, ma porta con sé potenzialità e debolezze, come tutti gli ambiti dell’umano. Siamo veramente convinti che una comunicazione più frammenta faccia breccia più di una stabile? Che una comunicazione liquida, dove il post sostituisce il manifesto aiuti a memorizzare l’appuntamento o il messaggio? Che una frase che attira utenti tocchi il cuore? Ci siamo posti queste domande, insieme ai naturali dubbi sulla custodia dei dati personali, sulla tracciabilità di chi sfoglia un sito o un post; abbiamo chiesto lumi anche ad un esperto sul fenomeno applicato alla vita in parrocchia (vedi pagina 3 del cartaceo). Poi la lettera della presidenza della Cei per la fine emergenza Covid.
L’invito è quello di mollare un po’ lo streaming, le abitudini ormai consolidate “a vedersi online o nelle stanze virtuali” per tornare al dono della presenza, alle relazioni, alla liturgia e alla catechesi. L’esperienza cristiana non può impigrirci, è anzitutto cammino insieme, reale confronto, che rafforza nell’espressione e nei sentimenti. Il Concilio Vaticano II nel decreto sui mezzi della comunicazione ha richiamato “le tante cose
meravigliose” che essi offrono per il progresso dell’uomo, ma a servizio e non come fuga o rifugio. Tutto sta nella capacità di rilancio e di fantasia pastorale che amplifica il messaggio di sempre. Una comunità che
chiameremmo 1.0, cioè che usa i media solo per qualche avviso, non vale meno di una che li sa far funzionare un po’ meglio (3.0). Non si tratta di traslocare, in questo gioco vince solo chi raggiunge ed incontra davvero l’uomo e gli permette l’incontro con Cristo. Non illudiamoci alla sera di aver toccato il cuore o la mente, di aver raggiunto l’obiettivo per il solo fatto di avere tanti follower e tante faccine sorridenti. Alla sera conta quanto abbiamo amato.