Diocesi
Celebrate in Cattedrale le Ceneri. Mons. Nolè: fare abitudine all’essenziale
L'Arcivescovo ha presieduto la liturgia che dà inizio al tempo di Quaresima con l'imposizione delle Ceneri.
Con la liturgia delle Ceneri celebrata nella Cattedrale di Cosenza, durante la santa messa vespertina, Mons. Francesco Nolè ha invitato i fedeli ad accogliere l’invito del profeta Gioele e a ritornare al Signore con tutto il cuore. E “Il Signore che vede nel cuore ci ricompenserà”, come abbiamo letto nel vangelo di Matteo proclamato oggi.
“Quindi è un problema di cuore, non di gesti – ha sottolineato Nolè -. I gesti devono esprimere ciò che abbiamo nel cuore. Quello che noi facciamo non è per apparire, ma perché sentiamo di doverlo fare: e per una regola di vita personale, la penitenza; e perché non possiamo vivere se non in comunione con Lui, la preghiera; e perché non possiamo vivere senza stare vicino al fratello, la carità”. Un programma non solo quaresimale ma di vita; anche se “il Signore ci dona ogni anno un tempo per riflettere, per esercitarci in questa triplice dimensione della nostra vita”. Un percorso che non deve essere ridotto “a cammino abitudinario perché ‘ogni anno si fa così’; ma per ricordarci che è necessario crearsi uno spazio di tempo e uno stile di vita che ci aiuti a camminare nelle cose essenziali”.
Quello quaresimale è un momento favorevole, come scrive san Paolo, “perché siamo salvati”; ed anche un momento in cui “la frequentazione della Parola deve essere più assidua, più attenta, più prolungata: ci accorgeremo che il Signore vuole nutrirci per sostenere quello che abbiamo pregato”. C’incamminiamo verso la Pasqua: “Ma la Pasqua è ogni giorno. È ogni volta che rinunciamo al peccato; ogni volta che riusciamo a intravvedere nel fratello il volto di Cristo; ogni volta che saremo capaci di essere padroni della nostra vita e del nostro corpo. Che il Signore ci faccia degni di questa pasqua quotidiana vissuta in comunione con Lui, con i fratelli e con la Chiesa”. La celebrazione è proseguita con il rito dell’imposizione delle Ceneri che ci ricorda da dove veniamo e dove ritorneremo: dal cuore puro di Dio al quale aneliamo ritorna con un “cuore nuovo”, più bianco della neve.