Territorio
Sport per l’Africa
Iniziativa di solidarietà in favore dei giovani della diocesi di Machakos
Uno sport che crea ponti in un mondo che vuole alzare solo muri è questo il messaggio di fondo lanciato all’aula magna dell’Istituto d’Istruzione Superiore della città di Castrolibero in occasione della presentazione della lodevolissima iniziativa “Progetto Arcobaleno- Sport for Africa” promossa dalla maestra e scrittrice Vittoria Bacher con il supporto del consigliere nazionale del CONI Pino Abate. Una giornata ricca di entusiasmo che ha coinvolto in prima persona gli studenti del liceo Sportivo di Castrolibero, l’ unico in tutto il territorio provinciale, tutte le autorità che nel corso di questi mesi si sono impegnate per reperire i materiali utili per il progetto e i tre ospiti d’eccezione: il campione di tuffi Giovanni Tocci, accompagnato dal pallavolista Davide Marra e dal campione di pallanuoto Amaurys Pérez. Ma procediamo con ordine. Il progetto arcobaleno è nato per dare un supporto materiale alla pratica sportiva nel territorio che si sviluppa nella diocesi di Machakos in Kenya. Qui è da diverso tempo che opera l’associazione cosentina Stella Cometa guidata da Don Battista Cimino. Si tratta di una territorio molto vasto e popolato da numerose persone, molti bambini, che necessitano di queste attrezzatore per fini sportivi ai quali si accompagneranno anche quelli educativi, nell’ottica di uno sport quanto più capace di aiutare un territorio nella pratica della vita quotidiana. Come spiega l’ideatrice del progetto Vittoria Bacher. “In Africa allo sport si da un grande valore, utile soprattutto per un riscatto sociale. In Ghana è molto diffusa la pratica sportiva come mezzo capace di consentire alle donne un futuro solido e ricco di aspettative. Il territorio nel quale saranno destinate le attrezzature che siamo stati capaci di recuperare è molto vasto, considerando che ci sono quarantadue tribù e molti fenomeni di criminalità. Con lo sport e l’educazione sportiva cercheremo di agire preventivamente nella concreta possibilità di dare un futuro migliore”. A coadiuvare le attività preparatorie è stato il Consigliere Nazionale del CONI Pino Abate che nel sottolineare la caparbietà e la tenacia con cui il progetto abbia preso vita e forma ha sottolineato come gli sforzi delle sezioni provinciale della Federazione Italiana di Pallavolo e della Federazione Italiana Gioco Calcio siano stati fondamentali. Quasi tutti i materiali sportivi sono stati recuperati dalle due federazioni, una parte è stata donata dall’azienda Caffè Aiello e le asciuga mani dal comune di Castrolibero. Non a caso infatti erano presenti il sindaco della città Giovanni Greco e il consigliere regionale Orlandino Greco i quali hanno espresso ferma convinzione e gratitudine nell’aver partecipato attivamente affinché il progetto vedesse la luce e fosse realizzato. Molto soddisfatto anche la massima espressione del CONI calabrese, il presidente Maurizio Condipodero. “Sono contento di vedere sul volto dei ragazzi in sala un grande entusiasmo, sono questi i veri valori dello sport. Saper rivolgere un pensiero a chi ne ha più bisogno è qualcosa che lo sport ha insito in se, a noi adulti spetta però il compito di proteggere e garantire la crescita dei ragazzi a qualsiasi latitudine”. La presenza del prefetto di Cosenza Gianfranco Tomao ha significato come l’impegno di chi si è speso per il progetto sia di rilevanza assoluta. “Nel ribadire il mio orgoglio per il lavoro svolto in questo istituto, mi piace sottolineare come in gran parte della nostra nazione e del mondo si stia pensando sempre più spesso a creare muri, qui oggi si costruisce un ponte verso un paese che ne ha estremamente bisogno”. I tre campioni in sala hanno incitato i ragazzi a credere in qualsiasi cosa facciano nella vita, Mentre la preside dell’istituto Iolanda Maletta ha consegnato l’offerta che ogni studente è stato in grado di donare, soldi che copriranno le spese di spedizione del materiale raccolto. Non finisce qui, Vittoria Pacher ha annunciato un nuovo progetto che coinvolgerà tutte le scuole superiori, ma questa è un’altra storia.