Territorio
Gli allievi studiano la Stauroteca
Un incontro all'ITI Monaco sulla Croce reliquiario con mons. Nolè. Gli studenti dell'istituto tecnico cosentino impegnati, nel concorso nazionale "Le scuole adottano i monumenti della nostra Italia", nella realizzazione di un video e di un power point sulla Stauroteca, nonché di un’inedita rappresentazione in 3D della stessa.
I giovani e lo studio delle opere d’arte attraverso le nuove tecnologie: un binomio vincente che ha visto impegnati gli studenti dell’ITI Monaco di Cosenza nella realizzazione di un video e di un power point sulla Stauroteca, nonché di un’inedita rappresentazione in 3D della stessa. Il progetto, nato nell’ambito del concorso nazionale “Le scuole adottano i monumenti della nostra Italia”, bandito per l’anno scolastico 2015-2016, ha avuto come oggetto di studio la famosa croce reliquiario, custodita nel Museo Diocesano cosentino, la quale è stata analizzata avvalendosi di due tecniche non invasive: la fluorescenza a raggi X e la spettofotometria FT-IR. Le analisi, eseguite all’interno del museo, hanno fornito interessanti dati circa la composizione della lega (oro e rame con impurezze d’argento) e dei pigmenti contenuti negli smalti (per lo più ossidi di ferro, manganese e rame) della Stauroteca. La presentazione è avvenuta lunedì 11 aprile nell’aula magna dell’istituto, alla presenza di monsignor Nolè. I giovani delle classi I, II e III, guidati dalla prof.ssa Loredana Naccarato, hanno presentato il percorso interdisciplinare condotto sull’opera, in collaborazione con il direttore del Museo Diocesano, don Salvatore Fuscaldo, e con lo staff del Dipartimento di Chimica dell’Unical, capeggiato dal prof. Giuseppe Chidichimo. Ad aprire i lavori il Dirigente Scolastico dell’istituto, prof. Giancarlo Florio, il quale ha sottolineato l’importanza di queste iniziative “che promuovono sinergie tra scuola e università e che sono tese ad educare ai giovani il valore del bello cui l’arte sempre rimanda”. Don Salvatore Fuscaldo, nel suo intervento, ha rammentato che la tutela del patrimonio artistico locale passa sempre attraverso la valorizzazione e la promozione; compito che deve essere affidato alle nuove generazioni. Presente al tavolo dei lavori anche il prof. Chidichimo, il quale ha rilevato la necessità di “recuperare l’orgoglio della nostra storia locale”, attraverso lo studio inteso come riconquista delle radici di una terra che è stata culla della cultura mediterranea. Ha concluso i lavori monsignor Nolè che, dopo aver rivolto il suo saluto ai partecipanti, ha elogiato il progetto e l’impegno profuso nel realizzarlo. “Il percorso di studio che avete condotto – ha detto agli studenti- è di profonda crescita umana. Vedere giovani che si accostano ad argomenti del genere apre alla speranza”. L’Arcivescovo ha voluto riflettere sull’importanza della formazione, intesa come sacrificio, impegno e rinuncia, che apre al futuro. A conclusione dell’evento, a monsignor Nolè sono state donate due disegni artistici realizzati dagli allievi dell’istituto.