Territorio
“Sorridere sempre” a Marano Marchesato. Una serata di gioia, aspettando la festa del Carmine
Tanti i giovani delle associazioni presenti in piazza per ricordare la giovane Francesca Gallo. Nella chiesa, invece, una mostra fotografica in preparazione alla festa patronale.
Una serata per “sorridere sempre”. Si può sintetizzare così la festa che è stata vissuta anche quest’anno nel vasto piazzale della parrocchia Santa Maria del Carmine di Marano Marchesato per ricordare Francesca Gallo, la giovane maranese scomparsa alcuni anni fa a causa di una malattia. Come da tradizione ormai, diverse associazioni e gruppi della città (Fuci, MGC) si sono ritrovati dinanzi alla chiesa, che in questi giorni sta vivendo la novena in onore della Madonna del Carmine, che culminerà il prossimo 16 luglio nella festa.
“Sorridere sempre” è la frase che sintetizza la breve esperienza di vita di Francesca, Kekka per gli amici, particolarmente legata alla sua parrocchia e di cui nel corso della serata, grazie a chi si è espresso sul palco, è stata più volte sottolineata la grande fede. “Sorridere sempre” campeggiava sulle magliette di tanti amici e conoscenti di Francesca, che l’hanno incrociata in parrocchia, all’Università, nel mondo del volontariato. Il ricavato della serata, grazie all’impegno dell’Associazione per il Bambino in Ospedale (Abio) e all’associazione La Terra di Piero è andato ai reparti pediatrici dell’Ospedale dell’Annunziata, presso cui Abio svolge il proprio servizio.
Ad animare la serata, anche tanti giovani volontari dell’associazione, guidati dalla presidente, Alessandra Filice, che hanno accolto i tanti bambini presenti dipingendo loro, simpaticamente, mani e braccia. Così, allo stand in molti si sono presentati per vedersi disegnato sulla mano un ragno o ancora una farfalla.
Anche alcuni gruppi di Azione cattolica si sono esibiti sul palco, sul quale è andata in scena la verve degli attori de La Terra di Piero.
Intanto in parrocchia
Tutto pronto invece nella chiesa di Maria SS. del Carmine per la festa patronale, che come ogni anno richiama fedeli da ogni parte del circondario. Per l’occasione annuale, nella chiesa è esposta anche una mostra fotografica che ripercorre alcuni dei momenti della festa stessa. Una sezione della mostra riguarda le fotografie sono state scattate dai fratelli Miceli negli anni ’60 (in alcune è visibile anche monsignor Domenico Picchinenna, allora Vescovo di Cosenza) e provengono dall’archivio fotografico di Vincenzo Magnocavallo.
Una storia e un culto radicati
La chiesa di Maria Santissima del Monte del Carmelo, secondo antica tradizione, risale al 1135 come conferma il testo posto nella navata centrale nel 1900.L’iscrizione segnala le tormentate vicissitudini di questo luogo di culto ricostruito una volta nel 1608 e restaurato nel 1900.La lapide è estremamente sintetica, se si tiene conto dei molteplici interventi documentati, in conseguenza di frane e di terremoti, che hanno fatto temere più di una volta la completa distruzione della Chiesa.L’intitolazione a Santa Maria di Monte Carmelo, riconducibile almeno al Seicento, collega la devozione locale alla immagine della Madonna Bruna, icona orientale giunta con i frati carmelitani dalla Palestina, e conservata, sin dal Medioevo, nella Chiesa del Carmine Maggiore a Napoli.
(da https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/pagina.pl?TipoPag=prodente&Chiave=19673)