Francesco Lappano poeta e “danzattore”

Per essere artista è necessario studiare. Ogni giorno. Senza stancarsi. Senza cedere. Alzarsi ogni giorno e fare sbarre, vocalizzi, letture. Sempre, anche quando costa.

Francesco Lappano è performer di formazione pluriennale. Danza e recita in diversi teatri italiani ed esteri. Due anni fa ha pubblicato “Il bilico. Tra illusione e certezza”,  volume che raccoglie poesie scritte a partire dal 2003. Lo abbiamo incontrato per una breve intervista.

Cosa spinge un ballerino a scrivere un libro di poesie?

L’urgenza di condividere un pensiero; di comunicare il personale punto di vista sulle cose che accadono nella vita e nel mondo.  Sempre più spesso è capitato che venissi invitato a partecipare a spettacoli  per interpretare brani altrui. E in maniera sempre più forte ho sentito l’esigenza di dare spazio alla mia voce, di preservare e allo stesso tempo comunicare l’unicità della mia persona attraverso la condivisione del mio punto di vista.

Poesia e Pittura si sposano nel libro di Francesco Lappano creando un’osmosi che risulta necessaria alla comunicazione del messaggio poetico. Da cosa nasce l’idea di accompagnare le parole a immagini pittoriche?

Io  e Luigia Granata, maestra d’arte, abbiamo stretto un vero e proprio connubio artistico. Luigia anni prima della pubblicazione de “Il bilico” mi aveva invitato a una sua mostra perché interpretassi alcuni brani da lei scelti. Siamo entrati subito in sintonia. Appena ho completato il mio testo, le ho chiesto di inserire suoi disegni tra le poesie del mio libro. Si è innamorata del mio testo e non solo ha preparato alcune inserzioni in bianco e nero per i miei versi, ma ha realizzato la copertina e numerosi quadri che offrono una sorta di superlativo commento al testo. Il risultato è stato sorprendente per l’enorme fascino che le pennellate di Luigia e i miei versi hanno suscitato nel pubblico che ha partecipato alle varie mostre dei quadri che hanno accompagnato la presentazione del volume. La relazione di lavoro e, soprattutto, di  amicizia tra me e Luigia, stimola e arricchisce la creatività di entrambi.  Inoltre offre al mio messaggio una maggiore garanzia di universalità e oggettività: la mia voce è superata e completata dalla voce di chi riconoscendosi nel testo e rappresentando in immagini pensieri condivisi, assicura, in un certo senso, che sensazioni ed esperienze da me provate  superino la sfera dell’io per arrivare a ogni uomo e donna.

Quale  l’illusione più grande e quale la più grande certezza del Poeta in bilico?

Rispondo citando il libro: “Assaporare il fango, sentirne la lebbra, ringraziare per ogni attimo di luce”. Illusione e certezza coincidono:  sono entrambe l’amore. Quanti “mendicanti d’amore” ho conosciuto nella mia vita. Quanti “folli, ebbri, avidi di sole”, quanti  “disposti ad ingannarsi con ignota intimità”. L’equilibrista è a volte cinico per questo, ma mai disperato perché sempre capace di scorgere nel fango il raggio di sole che dall’alto riluce.

L’arte si esprime in varie forme. Per Francesco Lappano non è solo danzare o scrivere o recitare, ma è tutte queste cose insieme e altro ancora. Cosa significa essere artista e quali difficoltà comporta la versatilità ?

Per essere artista necessario è studiare. Ogni giorno. Senza stancarsi. Senza cedere. Alzarsi ogni mattina e fare sbarre, vocalizzi, letture. Sempre, anche quando costa.  Sentire l’urgenza di danzare e allo stesso tempo di cantare e di scrivere è impensabile per la gran parte degli italiani. Nella nostra terra si  circoscrivere l’arte in rigidi schemi che ingabbiano l’artista. Fortunatamente nel resto d’Europa non è così. Al contrario la commistione delle varie forme artistiche è ricercata. Per queste e altre ragioni mi trovo a lavorare soprattutto oltre confine, dove la mia versatilità è riconosciuta e apprezzata.

 Quali i prossimi impegni?

Danzerò in giro per l’Italia e per l’Europa. Ecco alcuni degli impegni in agenda: a giugno sarò prima a Roma al Teatro greco per il “Lago dei cigni” (7); poi mi sposterò in Austria per “Saranno famosi” (17-19); e ritornerò in Italia, a Benevento, presso il Teatro  Massimo per lo “Schiaccianoci”(20). Quest’anno mi è stato chiesto da Ottavio Marino, fotografo delicatissimo, di posare per un servizio su Goethe. L’esperienza è stata affascinante. Al punto che ho subito accettato la proposta di un altro servizio, questa volta su Rodin.

Emozionante l’incontro con Francesco Lappano, persona appassionata e autentica, a cui facciamo i migliori auguri.