Italia da “ricostruire”? Allora prepariamoci

Un libro curato da Francesco Gagliardi e Nicola Graziani unisce una trentina di studiosi e ricercatori sui principali temi dell'attualità politica e sociale. L'intento è offrire materiale formativo per quanti, partendo dalla dottrina sociale della Chiesa, vogliono dare vita a un "movimento civico" dal basso, impegnandosi per il nostro Paese e "applicando pienamente la prima parte della Costituzione".

Questione morale, riforma della politica, ammodernamento della pubblica amministrazione, immigrazione, debito pubblico, welfare, inquinamento, evasione fiscale: quante volte in una giornata leggiamo sui giornali o sentiamo da radio e tv queste parole? Certamente, tante volte, e forse non ci facciamo quasi più caso, come fossero un peso troppo grande per cui dedicar loro tempo e fatica. Si tende a scaricare sui politici la responsabilità di gestire il “sociale”, con tutte le sue difficoltà e contraddizioni. Ma c’è chi la pensa diversamente. Ad esempio, Francesco Gagliardi, giornalista e studioso dei media, che insieme al collega Nicola Graziani, decano dei “quirinalisti”, ha curato il libro “Una buona stagione per l’Italia. Idee e proposte per la ricostruzione del Paese e dell’Europa” (Castelvecchi editore), ritiene invece che sia doveroso prepararsi per agire in campo politico: non soltanto per coloro che la politica la fanno “di professione”, ma anche per i cittadini più sensibili, a partire dai cattolici. Perché – sostiene – “l’Italia è da ricostruire, insieme all’Europa, ma per farlo occorrono idee precise e valori in grado di reggere la storia dei nostri giorni”. Il titolo augurale scelto per il libro (“Una buona stagione per l’Italia”) si riferisce a ciò che unisce la trentina di autori coinvolti: la dottrina sociale della Chiesa (Dsc). E c’è un altro fattore aggregante: a 70 anni dal “Codice di Camaldoli”, sfruttare la scia di “Eptaforum” (www.eptaforum.it), gruppo di lavoro che convoca studiosi ed esperti di varie discipline per mettere in comune idee, progetti, ricerche. Tra riformismo e populismo antisistema. La formula di far scrivere un alto numero di esperti, con cognomi “dalla A alla Z” (nella fattispecie da Gianfranco Astori a Stefano Zamagni, il primo consigliere del presidente Mattarella per l’informazione, il secondo noto economista esperto di mercato e terzo settore), indica l’intento del libro: offrire materiale di studio a tutti coloro che “intendono lavorare per una nuova stagione politica” e “per un cambio di rotta nella gestione della cosa pubblica” partendo dal “basso”, dai territori. “In un momento in cui si profilano aggregazioni politiche eterogenee, genericamente riformiste o populiste e antisistema – afferma Gagliardi insieme a Carlo Cirotto -, partendo da un ceto politico vecchio e nuovo ma con programmi e progetti ‘diversamente liberisti’, forse è utile cercare di superare una concezione geometrica della politica, tuttora ancorata su una destra, una sinistra e un centro – del quale peraltro sfugge la centralità”. Nicola Graziani, l’altro curatore, sostiene che “il libro è il tentativo di rispondere al Papa che ha chiesto al laicato di essere propositivi, di dare un contributo di idee forti”; questo anche perché “sicuramente il laicato cattolico oggi è in sordina, benché sia portatore di un ricco patrimonio di idee ed esperienze”. Aggiunge che “di fronte alla crisi del liberismo e all’incapacità dei partiti di elaborare modelli propositivi, la dottrina sociale cattolica rappresenta oggi di fatto l’unica vera proposta politica”.Superare l’abitudine di “avere la badante politica”. Nel volume si trovano nomi di rilievo della cultura cattolica. Giuseppe Savagnone, ad esempio, parla della dimensione etica della politica; Adriano Patti spinge a ripartire dalla legalità. Alberto Monticone ci conduce nel percorso dalla “Repubblica dei partiti alla Repubblica dei cittadini”. Ugo De Siervo ricorda cosa “resta da attuare” e “da cambiare” nella nostra Costituzione. Non sfugge la prospettiva europea, su cui riflette Francesco Paolo Casavola, mentre il già citato economista Zamagni indica il ruolo della società civile tra Stato e mercato. Ancora Leonardo Becchetti analizza la riforma del sistema finanziario internazionale e la questione del debito pubblico, mentre i crescenti squilibri del sistema previdenziale sono affrontati dallo stesso curatore Gagliardi e il welfare state dal clinico Alfonso Barbarisi. Capitolo a parte, molto denso e attuale alla luce della recente enciclica papale “Laudato si’”, è quello sull’ambiente, sul quale si cimentano Luigi Fusco Girard, Lorenzo Orioli e altri. Ultimo, ma non per importanza, è l’ambito educativo con le prospettive verso un rinnovato sistema formativo per il nostro paese, con saggi di Andrea Maccarini e Mauro Gentilini. “L’appello del volume – spiega Gagliardi – è alla mobilitazione delle coscienze dei cattolici, perché nasca dal basso un ‘movimento civico’ che sviluppi una nuova presenza e progettualità sociale. Occorre arrivare a immaginare come sarà il paese tra 20 anni e lavorare per costruirlo, puntando ai bisogni reali delle persone. È tempo per gli italiani che superino l’abitudine di ‘avere la badante politica’ e inizino a fare loro le scelte che contano, per il proprio quartiere, per il comune, per la nazione”.