Con la passione per le locomotive

Treni, binari e ricerca storica del territorio raccontati dal presidente dell’Associazione Culturale Fremo Calabria “Nino Caldarella”, Mario De Prisco 

Quella per trenini e binari è una passione innata. Chi di noi da bambino non ha sognato, magari mentre montava sul tappeto di casa il suo circuito ovale, di essere un capostazione intento a gestire scambi, sostituire binari e far sfrecciare locomotive? Poi da grandi si sa, i giochi finiscono ammucchiati in soffitta e la passione per il modellismo, e quella per i treni in particolare, resta confinata nei ricordi da ragazzo. Ma, alcune volte, a far riaffiorare quell’antica passione che cova sotto la cenere, basta una scintilla e questa volta, a darla, è stata l’Associazione Culturale Fremo Calabria “Nino Caldarella” che da poco più di un anno, ma con ben quindici anni di attività spontanea alle spalle, ha finalmente messo a disposizione di associati e appassionati un modo per condividere e mettere a frutto la passione per il modellismo ferroviario. “Fremo è la sigla di un acronimo tedesco che sta per circolo di amici europei modellisti – ci racconta il presidente della sezione bruzia Mario De Prisco – . Una famiglia molto grande che è operativa dal 1981. La nostra associazione si è invece costituita formalmente nel marzo del 2018 ed ora conta undici soci operativi”. Volontari che grazie a una preziosa struttura normativa messa a punto dall’associazione europea riescono a lavorare su moduli, veri e propri pezzi di ferrovia, da unire con quelli costruiti in qualsiasi parte d’Italia e d’Europa. “Questo consente ad ogni socio di costruire un pezzettino di ferrovia in modo che, rispettando la norma, ognuno la possa agganciare al pezzettino fatto da un altro socio – spiega ancora il presidente -. Alla fine, il lavoro conclusivo non sarà quello di una o dieci persone, ma molto più bello, importante e ricco. Infatti, essendo un sistema modulare, potremmo ad esempio ricreare in scala il tracciato ferroviario di tutta Italia o di tutta Europa”. Lavoro che in questo primo anno di vita associativa ha già portato i soci della sezione calabra a mettere a punto un importante tratto della nostra ferrovia. “Lo spirito è quello di condividere la passione per il modellismo ferroviario dei treni riservandoci però di non creare scenari inventati, ma di riprodurre, grazie ad una attenta ricerca storica del territorio, quella che è la realtà locale. Ad esempio ci stiamo occupando di ricreare i tratti ferroviari della Cosenza-Paola (la vecchia linea ora non più percorribile) e della Cosenza-Sibari che in scala misura ben 56 m. Per riprodurre il paesaggio, ci affidiamo alle mappe di Google e, soprattutto, ai documenti storici messi a disposizione da Ferrovie dello Stato”. Quindi non solo associazionismo, ma cultura e memoria storica del territorio, tutto grazie alla passione del modellismo ferroviario che travalica anche i confini della nostra terra. “Lo scorso anno, infatti, una delle prime cose fatta dall’associazione è stata quella di partecipare alla manifestazione che si è tenuta presso il Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa, alle porte di Napoli, dove abbiamo portato la stazione di Rende con la linea a cremagliera, collegandola poi con i lavori realizzati da appassionati di Bologna, Torino, Brescia”. 

Appassionati della sezione calabra, che al momento non ha ancora una sede fissa dove poter lavorare e immaginare di montare le sue strutture ferroviarie, che sono ancora a caccia di potenziali nuovi soci e collezionisti che intendano farne parte. “La parte formale – precisa il presidente De Prisco – richiede una domanda di iscrizione e il versamento della quota sociale che è pari a €50 annue. Stiamo cercando di avvicinare nuovi soci stimolando anche chi ancora non ha molta voglia di cimentarsi nella costruzione di moduli, ma ha il desiderio di godere in forma dinamica della visione dei propri treni magari da troppo tempo custoditi gelosamente in una vetrina. Infatti sono diversi i ruoli da ricoprire in tratte così lunghe e complesse. Se con il computer riusciamo a comandare i segnali degli scambi dalla stazione, per quanto riguarda segnali e scambi non ci sono automatismi – spiega ancora il presidente. Infatti la nostra riproduzione ha bisogno di tanti ruoli quanti sono quelli presenti nella realtà. Così ogni stazione avrà bisogno di un capostazione, un macchinista, un aiuto macchinista che collaborano per far funzionare tutto il complesso meccanismo”. Insomma, potrebbe servire anche il nostro aiuto. In carrozza, si parte.