Alimena: Un’Agenda Urbana ricca per il territorio cosentino

Centro storico protagonista della progettazione, che ha visto il coinvolgimento anche degli attori del territorio. 

Francesco Alimena è consigliere delegato al centro storico del comune di Cosenza. Con PdV lo abbiamo raggiunto per capire meglio in cosa consista la progettazione di Agenda Urbana. 

Spieghiamo ai cittadini cosa è Agenda Urbana.  

Agenda Urbana è un progetto di rigenerazione fisica e ricucitura cultura e sociale della città di Cosenza e del suo centro storico in particolare. Sono attualmente in corso, infatti, 11 cantieri di cui 7 a Cosenza Vecchia così suddivisi: 3 Hub Culturali (Casa delle Culture, Cinema Teatro A.Tieri e Oratorio di San Gaetano) che riapriranno al pubblico questo gennaio in una veste nuova e 3 immobili recuperati per Housing Sociale nei rioni Santa Lucia, Gaeta e Giostra Vecchia e l’efficientamento energetico delle 2 scuole storiche di Spirito Santo e Via Milelli. Vi è, poi, il nuovissimo impianto di illuminazione del quartiere. A questi interventi si aggiungono gli Aiuti diretti ai Sistemi Produttivi del centro storico, con i quali siamo riusciti a finanziare 19 nuove imprese culturali e creative che apriranno entro fine anno (Calabria Variopinta all’Arenella ne è stata un assaggio) e gli Aiuti all’Inclusione Sociale con i quali abbiamo finanziato 20 associazioni del mondo del welfare in tutta la città (i progetti IAMU e We Love Pizza sono tra questi).

In occasione del Pallio a mons. Checchinato è stato inaugurato il nuovo impianto di illuminazione della piazza Parrasio. Quanto conta per i fini di Agenda Urbana l’ interlocuzione con il territorio e le sue realtà, come la Chiesa e le associazioni?

L’intera strategia di Agenda Urbana è basata su un approccio bottom up sviluppato in precedenza attraverso incontri, dibattiti, raccolta di dati, delle proposte e soprattutto dei bisogni della popolazione residente, singoli cittadini attivi o riuniti  in associazioni o comitati. Ricordo quanto il rapporto con le Chiese sia stato fondamentale per chi, come me, ha svolto con le associazioni attività di volontariato durante l’emergenza Covid, rapporto che ci ha permesso di raggiungere le persone e i luoghi più negletti e bisognosi di aiuto della nostra città. Colgo l’occasione per ringraziare l’arcivescovo Checchinato per le belle parole rivolte al sindaco Franz Caruso e a me sui futuri benefici che questi lavori porteranno al centro storico nonostante i naturali disagi che, attualmente, a volte creano nel nostro quartiere.

Quale beneficio per la città da queste opere? 

Pensiamo al nuovo sistema di illuminazione: il nostro intervento, oltre ad aumentare la sensazione di sicurezza e a far risplendere di nuova luce il Centro Storico, porterà a un risparmio annuo di 99mila euro di costi fissi e 80 tonnellate di CO2 in meno. Salubrità e efficienza in un colpo solo. Per non parlare di quelli che prima erano grandi ruderi e palazzi-cassonetto che mettevano a rischio persone e cose e che ritornano luoghi della cultura e del diritto all’abitare degno. Persino l’UniCal ha accettato la sfida, trasferendo il suo incubatore di start up: 10 imprese nel campo della cultura e del turismo e 50 giovani studenti-imprenditori guidati dal Prof. Muzzupappa “invaderanno” il Palazzo Spadafora a Santa Lucia. Ne avete parlato nel vostro bell’articolo del mese scorso.

Insomma, tra Agenda Urbana (38 milioni di euro in tutto), Contratto Istituzionale di Sviluppo (90 milioni di euro) e Contratto di Quartiere Santa Lucia (6 milioni di euro) il volto del centro storico beneficia del più grande investimento pubblico della sua storia.

Quale fermento economico e culturale si può sognare per il centro storico bruzio?

Ora tocca a noi cittadini, la sfida è stata accettata da molti. Per cambiare il destino di un luogo non si può fare a meno delle persone, in primis dei suoi abitanti, la vera “resistenza” di Cosenza Vecchia. È a loro che lo dobbiamo. E poi ai tanti giovani che amano il Centro Storico e hanno voglia di conoscerlo, percorrerlo, magari abitarlo. A loro dedichiamo gli hub culturali come spazi di southworking e south learning. Innalzeremo i livelli di qualità della vita del Centro Storico da gennaio col CIS mediante il rifacimento di strade, piazze, giardini, nuovi sistemi di mobiità e accessibilità per le persone anziane e con disabilità, nuovi impianti idrici e fognari, nuovo arredo urbano. La sfida è aperta, la città ci guarda con rinnovato interesse. Adesso dobbiamo smettere di lamentarci e invertire il racconto, quello di un luogo dalla stora millenaria che si prepara al prossimo millennio con forze e occhi nuovi.

Il link alle opere di Agenda Urbana: https://www.agendaurbanacosenzarende.it/#!/%23myCarousel