Territorio
“Cosè” come “Cosenza”: un’app degli studenti dello Scorza sulla città bruzia
Servirà a far conoscere a quanti vorranno scaricarla le bellezze storiche della città. La realizzazione nell'ambito di un progetto di Alternanza scuola - lavoro.
Una nuovissima app ideata da giovani studenti cosentini. Si chiama “Cosè”: un nome accattivante per un software interamente dedicato alle bellezze storico- artistiche della città dei Bruzi. Frutto di un progetto di alternanza scuola-lavoro, l’app è stata realizzata dagli allievi del Liceo Scientifico “G.B. Scorza” di Cosenza supervisionati, per quanto riguarda la parte storico-artistica da Alessandra Scanga e da “GuideOnCosenza”. Per la parte inerente lo sviluppo grafico e la pubblicazione dei contenuti sulla piattaforma gli studenti sono stati indirizzati dalla “3DResearch SRL”. Un lavoro di squadra presentato lo scorso 4 febbraio presso la Galleria Nazionale di Cosenza, alla presenza delle autorità cittadine. “Questo progetto ci ha fatto scoprire alcuni luoghi di Cosenza che mai nessuno ci aveva mostrato e ci ha permesso di conoscere le origini della nostra città. Il nostro patrimonio culturale si è unito alla tecnologia creando un mix perfetto, capace di soddisfare le esigenze dei turisti ma anche dei cosentini stessi, attraverso una app utile e facile da usare!”, così commenta Emilia Paone, una delle studentesse che ha partecipato alla realizzazione dell’app. “I compiti sono stati suddivisi come se ci fossimo trovati in un’azienda, alla presenza di un supervisore che aveva il compito di controllare che tutti nel gruppo svolgessero il proprio lavoro. Hanno lavorato al progetto 43 ragazzi, conducendo delle analisi di mercato e tenendo sempre presente il pubblico a cui indirizzare l’app. Un pubblico giovane che spesso non acquista il classico libro per leggere la descrizione di un’opera di interesse storico-artistico”, ha precisato la dott.ssa Scanga. Grande soddisfazione è stata espressa dalla Dirigente Scolastica, Carla Savaglio, che ha indicato l’importanza di attività di questo tipo per lo sviluppo, nei giovani allievi, di competenze di cittadinanza indispensabili. Le attività propedeutiche sono state curate dai docenti referenti: le prof.sse Loredana Reda, Maria Antonietta Fullone e Barbara Diaco. Un progetto di valorizzazione del territorio che è riuscito ad unire l’aspetto culturale e quello tecnologico, nel segno di una didattica 2.0.