Territorio
Parrocchie aperte per gli ambulanti
Si è chiusa la XVII edizione di “FieraInMensa”Più di 500 pasti serviti ogni giorno. Cento le persone ospitate nel dormitorio. Venti mamme nelle famiglie
Sacro Cuore di Gesù e Madonna di Loreto, San Nicola, San Domenico e Cristo Re. Sono state queste le quattro chiese che, durante i giorni della fiera, si sono trasformate in punti di accoglienza e ristoro per i tanti ambulanti che, nei saloni appositamente predisposti, hanno trovato non solo un pasto caldo, ma amicizia e conforto. Alle mense parrocchiali si è aggiunta ancora una delle sale dell’Hotel Centrale (occupato) e la cucina messa a disposizione nei locali di “Stella Cometa”, nell’area delle ex-ferrovie.
Una catena di solidarietà, messa in piedi dal Comitato “FieraInMensa” che riunisce associazioni laiche e cattoliche, tutte insieme, non solo per accogliere e dare sollievo a chi nei giorni della fiera ha avuto bisogno di aiuto, ma per contribuire a promuovere la cultura dell’accoglienza che di Cosenza, sempre di più, sta diventando la bandiera.Accoglienza “contagiosa”, quindi, che ha coinvolto centinaia di volontari, ragazzi e ragazze delle parrocchie e delle associazioni che, ogni sera, si sono alternati nel servizio di accoglienza e distribuzione pasti (circa 500 ogni sera) e, soprattutto, nel creare relazioni, scambiare quattro chiacchiere e farsi sentire prossimi. Volontari che, per favorire una più equa distribuzione degli ambulanti, durante il giorno, hanno anche distribuito dei “ticket”, per indirizzarli verso una delle cinque mense, al fine di evitare file e disordine. A preparare il primo, le cinque comunità di migranti residenti a Cosenza (coinvolte anche nell’organizzazione), mentre i secondi sono arrivati da diverse parrocchie della città e dell’hinterland che, come ogni anno, hanno positivamente risposto all’appello degli organizzatori.Al pasto si è aggiunto, poi, il prezioso servizio medico, prestato volontariamente da alcuni medici della città che, ogni sera, hanno visitato decine di ambulanti e il dormitorio, predisposto in uno dei capannoni dell’ex-ferrovie su Via Popilia, dove sono state ospitate, in maniera ordinata e dignitosa, cento persone.A queste cento persone, vanno ancora aggiunte le venti mamme, con bambini piccoli, che sono state accolte, in una vera e propria gara di solidarietà, da altrettante famiglie cosentine che hanno messo a disposizione le loro case e i loro letti.Poi, tante donazioni di generi alimentari, i piccoli contributi di semplici cittadini e l’impegno di decine di volontari che hanno messo a disposizone tempo e risorse per gestire una macchina organizzativa che, dopo mesi di impegno e duro lavoro, ha, ancora una volta, dato i suoi preziosi frutti.