Territorio
Fare impresa con il vino buono
Vincenzo Granata ci racconta la genesi e la storia della sua azienda vinicola "Magna Grecia"
Per gli amanti del vino la Sila offre sorprese. E quando alla bontà del suolo si unisce la passione e competenza, il prodotto realizzato diventa qualificante per tutto un territorio soprattutto in un’area delicata come quella montana. Vi presentiamo Vincenzo Granata, classe ’84, che con forza di volontà e l’aiuto della famiglia e della fede, ha fondato l’azienda vinicola “Magna Grecia” a Spezzano della Sila.
Quali studi hai fatto?
Dapprima ho studiato Ingegneria gestionale all’Unical. In quel periodo ho avuto l’opportunità di fare uno stage presso l’Antinori, che è stata pure oggetto della mia tesi. Poi mi sono specializzato al MIB di Trieste in Wine Business Management. Ma la formazione per me è continua: dico sempre che ho tanto da imparare!
Da dove nasce la passione per il vino?
L’idea aziendale nasce sin dai banchi universitari. La passione però affonda radici nei ricordi familiari. Quando ero bambino aspettavo l’autunno per fare il vino, che i miei producevano per venderlo “sfuso” nella bottega di mio nonno. Non vedevo l’ora di vedere arrivare mio padre con il camion pieno di cassette di uva! Settembre non era l’inizio della scuola: era la vendemmia e vedere il mio papà fare il vino. Mio nonno, secondo le mie zie, avrebbe voluto un’azienda vinicola. Negli anni, inconsapevolmente forse, ho realizzato questo suo sogno.
Quindi non hai ereditato un’azienda familiare?
Proprio così! Di materiale non avevo nulla, solo ricordi. “Magna Grecia” l’ho disegnata su carta all’università. A 22 anni ho fatto registrare il nome del marchio aziendale, per ricordare le nostre origini magnogreche. La passione nata in famiglia mi ha spinto, poi, a fare sì che l’azienda divenisse da idea un progetto, sino a realtà produttiva. Racconto sempre ai giovani nelle scuole che la passione è il fuoco che accende le idee, ma da sola non basta. Fondamenta solide nascono da valori e dalla cultura. Ancora oggi che la nostra impresa esporta vini all’estero, studio: viaggio da Spezzano a Firenze, di notte in bus per non perdere il giorno di lavoro. Mi sto specializzando in neuro scienze e neuro marketing. È faticoso, ma questi sacrifici mi ricaricano di entusiasmo!
Quali sono le difficoltà nel fare impresa in Sila?
Sono d’indole positiva. Non amo concentrarmi sulle difficoltà. Ogni azienda, da Nord a Sud, ne ha. Nel mio piccolo so per avere successo necessito di figure professionali qualificate e giustamente retribuite. Bisogna rispettare l’altro e scommettersi in prima linea domandandosi “che cosa faccio io per risolvere il problema?”.
Quale è il tuo rapporto con la fede?
Sono cristiano. La mia forza deriva non solo dalla famiglia: con il volere di Dio, riesco a fare sacrifici e a realizzare progetti. Sento forte la responsabilità di testimoniare la fede verso la società e verso i miei coetanei anche nel mio lavoro. La spiritualità non è un aspetto secondario del mio vivere.
L’azienda di Vincenzo Granata sarà una fra i protagonisti di “Parola di Pollice Verde” di Luca Sardella (in onda il 21 aprile Rete 4)