Vivere l’ecumenismo con il canto

Un concerto al termine della Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani nella parrocchia Sant'Antonio di Commenda di Rende con i rappresentanti delle diverse confessioni religiose presenti in diocesi e che hanno dialogato in questi giorni.

Si è svolto presso la parrocchia S. Antonio di Rende, un concerto per la conclusione della settimana per l’unità dei cristiani. Erano presenti, oltre ai parroci di alcune comunità diocesane padre Mario Chiarello, don Franco Perrone e don Aldo Giovinco, don Giacomo Tuoto, rettore della Cattedrale di Cosenza, papas Pietro Lanza rettore del seminario della chiesa bizantina, nonché pastori della comunità valdese e avventista. L’evento ha visto protagonisti i cori delle diverse confessioni religiose, i quali hanno a più riprese cantato inni e salmi della tradizione cristiana. I brani scelti hanno dimostrato come la preghiera consenta di essere uno strumento che favorisce l’unità dei cristiani stessi. E’ il caso della lode all’altissimo, inno diffuso in tutte le Chiese Battiste, Valdesi e Metodiste Italiane nonché in quella cattolica. Le prime hanno fatto proprio un brano composto a Stralsud (Germania) nel 1665, mentre la Chiesa cattolica ha preferito la preghiera composta da Francesco d’Assisi e musicata poi da Marco Frisina. In entrambi, però, è contenuto un invito a celebrare Dio che giudica con giustizia, protegge l’oppresso e domanda ragione ai malvagi. L’ecumenismo, quindi, diventa sempre di più una priorità per la fede cristiana, anche quale forma di carità. La settimana per l’unità dei cristiani, culminata in eventi come il concerto musicale, è stata proficua nel dimostrare come l’espressone “ut unum sint”, sia sempre attuale in quanto Cristo è uno e deve avere una sola sposa.