Michele D’Ignazio e la dignità dell’errore

I bambini delle elementari alla Libreria Paoline per incontrare l'autore di “Storia di una Matita” e “Storia di una matita a scuola”.

Dare fiducia e incoraggiare sono due ingredienti fondamentali per far nascere e crescere nei più piccoli il desiderio della lettura e della scrittura. Basta, per esempio, andare oltre l’errore, vedere in esso non uno sbaglio ma un segno della creatività e della fantasia di cui i bambini sono speciali custodi. È questo il messaggio più forte che Michele D’Ignazio, autore di “Storia di una Matita” e “Storia di una matita a scuola” ha lasciato agli studenti (e alle insegnanti) della classe quinta A e D della Scuola Primaria “Lidia Plastina Pizzuti” di via Roma e della quinta elementare della Scuola Materna Paritaria “Minni l’Oasi dei Bimbi” di via Rada, incontrati alla Libreria Paoline di Cosenza. “Ghirigori, chi sa cosa significa”? chiede l’autore, e un fanciullo risponde: “Io so cos’è!…per esempio si dice ‘calcio di ghirigori”… la battuta piena di immaginazione entra nel libro “Storia di una matita” insieme ad altre fantasticherie che i bambini di tutta Italia con semplicità e ingegno hanno lasciato allo scrittore durante incontri vivaci e curiosi come quello avvenuto nella Libreria cosentina. Saggia, perciò, l’insegnante di quel bambino – di cui tanto si sta parlando in questi giorni – che ha coniato un nuovo termine “petaloso”-  accolto dall’Accademia della Crusca – corretto sì dalla sua maestra, ma con il giudizio “errore bello”! Dietro un errore può nascondersi un atto creativo. Per educare, ‘toglier fuori’ il meglio, è vietato rinchiudere una persona o un’idea in un rigido e precostituito schema. Rodari scriveva:“Gli errori sono necessari, utili come il pane e spesso anche belli: per esempio la torre di Pisa”. Anche “Pacunaimba”- titolo del prossimo libro di Michele D’Ignazio – è una parola inventata, chissà, forse nata da un errore! Lo scopriremo il prossimo 31 marzo, quando sarà presentato nella stessa Libreria Paoline.