Immaginate un locale dove poter esprimere la propria arte visiva…

L'iniziativa di Officinaovo rivolta alla città sotto forma di laboratori

Immaginate un locale a Cosenza dove poter prendere in mano una matita o un pennello ed esprimere appieno la propria creatività.  Circondati da qualche bella riproduzione di un Van gogh o un Warhol e magari con un cd di musica jazz in sottofondo. Immersi in un’atmosfera intima, soffusa. Utopico? Avanguardista? A quanto pare no. In effetti, un posto del genere a Cosenza esiste davvero. Si trova in via Arabia, proprio nella discesa che conduce da piazza santa Teresa a via Alimena, e nasce da un’idea di Officinaovo, associazione culturale formata da artisti che hanno sentito l’esigenza di supplire in città, alla mancanza di spazi istituzionali legati all’arte visiva. Il progetto propone una serie di laboratori eterogenei e suddivisi in vari livelli. Ci sono i corsi di fumetto, di arte rinascimentale o moderna, di pittura, di pittura o disegno dal vero (con tanto di modella a cui ispirarsi), di modellato, di spatola o lavorazione della terracotta. Senza dimenticarsi neanche dei bambini. Una vasta gamma di possibilità che mira a coinvolgere un bacino d’utenza quanto più ampio possibile. Puntando a valorizzare le inclinazioni personali di ognuno. I corsi sono tenuti da veri e propri esperti del settore: Andrea Gallo, artista dall’esperienza ventennale, cura le ore di disegno base e avanzato, Massimiliano Veltri, professionista affermato in tutta Italia, che vanta collaborazioni importanti come quella con la Marvel, quelli di fumetto, mentre Ada Biafore (socia fondatrice di Officinaovo insieme ad Andrea Gallo) si occupa dell’organizzazione di eventi e di public relations. I laboratori si concludono in genere con delle mostre espositive dei lavori dei partecipanti. Che, sorprendentemente, provengono da ambienti diversi e si occupano nella vita di tutt’altro.  Avvocati, professori o commessi, non importa: abbracciano tutti una passione comune. Per imparare, come ha sottolineato Ada Biafore” non tanto a diventare “artisti” ma a guardare il mondo con occhi diversi” . Ed apprezzarne, aggiungiamo noi, le molte sfaccettature nascoste.