Cultura
LIBRI PER L’ESTATE (1) – Le nuove domande del vangelo
La “vacanza” è un tempo eccezionale per ritrovare, innanzitutto, se stessi. Lo strumento? Il libro che traccia un sentiero, propone un cammino, interroga, lima, orienta la nostra interiorità. Con questa rubrica, aperta dal volume di Ermes Ronchi, vogliamo suggerire alcune letture per stimolare mente e anima
È finalmente estate. È tempo di vacanza. I programmi si arricchiscono di tante cose da fare. Visite a città d’arte, relax in angoli di paradiso, crociere sull’oceano, viaggi avventurosi. Due i rischi maggiori: l’iperattivismo o, al contrario, il dolce far nulla. Eppure la “vacanza” è un tempo eccezionale per ritrovare, innanzitutto, se stessi; per viaggiare nelle parti inesplorate del nostro essere; per riempire quei buchi che rendono “vacante” la nostra esistenza, spesso troppo protesa nel fare e poco disposta a puntare sull’essere. Il suggerimento? Regalarsi un viaggio nel deserto della propria anima, per incontrare, prima che gli altri, se stessi; per esplorare la nostra “terra” prima che il mondo; per riscoprire il piacere di stare con sé. Lo strumento? Il libro che traccia un sentiero, propone un cammino, interroga, lima, orienta la nostra interiorità.
Se poi il libro scelto è la Bibbia, l’avventura è assicurata. E con essa la scoperta autentica e coraggiosa dello straniero che abita in noi, e l’incontro con la vera Bellezza.
Per tale motivo tra i tanti libri posti negli scaffali delle librerie, consigliamo innanzitutto, un libro di Ermes Ronchi, “Le nude domande del Vangelo”, raccolta di meditazioni che il Servo di Maria ha proposto a Papa Francesco e alla Curia romana, durante gli esercizi spirituali, lo scorso marzo: “La proposta per questi giorni insieme è di fermarci in ascolto di un Dio di domande: non più interrogare il Signore, ma lasciarci interrogare da lui. E invece di correre subito a cercare la risposta, fermarci a vivere bene le domande, le nude domande del vangelo. Amare le domande, voler bene alle domande: sono già rivelazione.”
I quattro vangeli riferiscono oltre 220 domande del Signore, rivolte a discepoli, a malati, a stranieri, ad amici e avversari. Ronchi seleziona dieci di queste domande, e ad esergo pone uno splendido brano tratto dalle “Consolazioni” di san Bernardo, che invita, appunto, a mettersi a disposizione di se stessi: “Ascolta il mio rimprovero e il mio consiglio. Se ti dai anima e corpo alle cose esterne, trascurando completamente la contemplazione, debbo, in questo, lodarti? Nemmeno per sogno…Tu accogli tutti, perché non accogli, a tua volta, te stesso? …Il tuo cuore è una fontana pubblica, dove tutti han diritto di bere. Tu solo devi rimanere in un angolo assetato? Non restare privo di ciò che ti spetta”.
La prima domanda scelta è quella che apre il ministero pubblico di Gesù: “Che cosa cercate? (Gv 1,38)”, seguono “Perché avete paura?” (Mc 4,40), “Con che cosa lo si renderà salato?” (Mt 5,13), “Ma voi, chi dite che io sia?” (Lc 9,20), “E, volgendosi verso la donna, disse a Simone: Vedi questa donna?”(Lc 7,44), “Quanti pani avete?” (Mc 6,38), “Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?” (Gv 8,10), “Donna, perché piangi? Chi cerchi?” (Gv 20,15), “Simone, figlio di Giovanni, mi ami?” (Gv 21,16), “Come avverrà questo?” (Lc 1,34).
Che grande valore hanno le domande! Portatrici di ricerca autentica e sincera: “Se Dio mi offrisse in una mano tutta la verità e nell’altra mano le domande sulla verità, io sceglierei la mano dove c’è la ricerca (Gotthold Ephraim Lessing). Dove ci sono domande e conquiste, stupori e accoglimenti, dove aprono le ali i miei angeli annunciatori.”
La domanda è la comunicazione non violenta, che non mette a tacere l’altro, ma rilancia il dialogo, coinvolge l’interlocutore e al tempo stesso lo lascia libero. Le domande di Gesù, poi, sono parola di Dio in forma di cammino. Pagine splendide che – come sovente accade leggendo Ronchi – fanno vibrare l’anima, per quella capacità che hanno di approssimare il lettore alla verità di sé e a Dio.