Cultura
“Non mollare”, il libro di don Mazzi
Non c’è bisogno di metterci il nome di Dio nell’infinito, l’infinito è proprio di ciascuno di noi. Se ti metti dentro ‘sta roba sei salvo, non c’entra se sei credente o meno. Occorre trasformare le cose di ogni giorno in cose straordinarie
Don Antonio Mazzi non ha certo bisogno di presentazioni. Tuttavia, ha colto l’occasione della presentazione del suo nuovo libro, “Non mollare” – edito da Mondadori – per incontrare i suoi sostenitori che hanno riempito il Salone della Chiesa di Santa Teresa, a Cosenza. All’incontro, tenutosi venerdì 5 novembre, sono intervenuti Don Umberto Colosimo e i professori Pino Sassano e Maria Antonietta Bastone. Appena Don Mazzi prende la parola, i presenti – sistemati alla meno peggio perché numerosissimi – ascoltano affascinati. Le uniche pause sono dovute agli applausi che il pubblico riserva alla sua star. Don Mazzi sembra non aver poi tanta voglia di parlare del suo libro, preferisce condividere alcune delle esperienze più significative della sua lunga opera accanto a quei ragazzi che affrontano difficoltà tanto più grandi di loro. Stempera l’atmosfera come al solito, coinvolge, ride e scherza, senza mai essere banale. Racconta storie dal mondo, il suo mondo. “I ragazzi spesso mancano di avventura, di sogno”- dice – “hanno bisogno di amore, ma spesso sono amati male. E questo li porta a sbagliare”. Gli occhi restano incollati su di lui per tutta l’ora dell’incontro, che vola via in pochi istanti. Il tempo per esprimere le proprie idee, però, Don Mazzi riesce a ritagliarselo: “Ognuno di noi è un capolavoro, una copia unica. Mi piace pensare che ognuno di noi sia come un albero, fatto di radici, tronco e rami.” È proprio sulle radici che si sposta il discorso, sui concetti di amore, di dolore (“non è una sfiga, ma è nostro amico, fa parte di noi”), di bisogno di infinito. “Non c’è bisogno di metterci il nome di Dio nell’infinito, l’infinito è proprio di ciascuno di noi. Se ti metti dentro ‘sta roba sei salvo, non c’entra se sei credente o meno. Occorre trasformare le cose di ogni giorno in cose straordinarie”. Don Mazzi non aveva molta voglia di parlare del suo libro, in effetti. Non era poi così importante. “Dovrei raccontare il libro, ma lo trovate lì”, sorride e indica il fondo della sala.