Cultura
L’antropologia di San Tommaso, tra corpo e intelletto, al tempo dell’intelligenza artificiale
Il primo di un ciclo di incontri organizzati dalla Fraternità laica di San Domenico di Cosenza insieme alle suore Domenicane. La relazione di Francesco Luigi Gallo.
“Corpo, intelletto e fede. L’intelligenza artificiale al vaglio del tomismo”. È il tema che ha affrontato presso il palacultura “Giovanni Paolo II” di Rende Francesco Luigi Gallo, docente di estetica ed ermeneutica filosofica presso il seminario “Redemptoris Custos” della diocesi di Cosenza – Bisignano. L’incontro è stato il primo di un percorso organizzato dalla Fraternità laica di San Domenico di Cosenza insieme alle suore Domenicane di Santa Maria del Rosario.
Durante il momento convegnistico, Gallo si è focalizzato dapprima su una panoramica dell’antropologia di San Tommaso d’Aquino, nella “convinzione che essa possa rappresentare, in un tempo confuso come il nostro, una sorta di punto di riferimento antropologico”. Tanti i temi cari all’Aquinate richiamati dal relatore. Tra questi l’unità dell’uomo, l’eccedenza dell’intelletto rispetto al corpo, la dignità dell’essere umano, la non contraddittorietà della resurrezione. Nella seconda parte Gallo ha riflettuto sulla “immortalità digitale”, il “tentativo transumanista di far sopravvivere una parte dell’uomo quella cognitiva, in una sorta di limbo per eternizzare una sola componente umana, ridotta e mero epifenomeno della tecnologia”. Per Gallo “questa visione sconcertante può essere fronteggiata solo con un ritorno ai principi della nostra fede e a quella forma di antropologia unitaria, integrale, totale, in grado di disinnescare i falsi tentativi di immortalità riguadagnando l’uomo alla vera immortalità che si conquista solo con la fede”.