La Via Appia diventa patrimonio Unesco

L'Italia riceve un altro importante riconoscimento internazionale

La Via Appia diventa il 60esimo sito italiano riconosciuto dall’Unesco. Il Ministero della Cultura ha inviato tutta la documentazione per richiedere l’iscrizione di questo manufatto storico nella Lista del Patrimonio mondiale. L’ideatore di questa antica strada fu il censore Appio Claudio Cieco, politico, letterato e militare romano, appartenente alla gens Claudia e noto per la sua cecità. La costruzione della Via Appia risale al 312 a.C. quando Roma stava attraversando un momento molto cruciale, segnato dai combattimenti nella seconda guerra sannitica (327 – 304 a.C.). Appio Claudio, da abile amministratore che era, concepì l’espansione dei domini romani fino alle regione meridionali, prevedendo un collegamento tra Roma e Capua. In questo modo rendeva più agevole il tragitto per le truppe romane, nei territori in cui abitavano le popolazioni di lingua osca. Debellata la resistenza sannitica, nel 268 a.C. fu dedotta una colonia latina a Malventum, capitale della tribù sannitica degli Hirpini, che fu ribattezzata Beneventum. La Via Appia, allora, attraversò anche questa località, a testimonianza del fatto che i domini strategici romani si stavano sempre più ampliando verso il Sud. In seguito la si volle portare fino a Taranto, colonia greca sottomessa dai romani qualche anno prima nel 272 a.C., quindi a Brindisi, che fungeva da ponte di comunicazione con l’Oriente, dopo la conclusione della prima guerra punica (241 a.C.). La Via Appia fu progettata per scopi meramente militari e segna, appunto, l’affermazione della potenza romana fino alle regioni più estreme del Meridione. La costruzione fu completata del tutto tra la prima e la seconda guerra punica, tra il 241 e il 219 a.C. La “regina viarum”, come fu definita dal poeta Papinio Stazio, raggiunse la misura di 364 miglia pari a circa 530 km. Con il riconoscimento da parte dell’Unesco questo importante manufatto inorgoglisce ulteriormente la nostra storia nazionale. “Esprimo tutta la mia soddisfazione e il mio orgoglio per il grande risultato ottenuto. L’Unesco ha colto l’eccezionale valore universale di una straordinaria opera ingegneristica che nei secoli è stata essenziale per gli scambi commerciali, sociali e culturali con il Mediterraneo e l’Oriente. Congratulazioni a tutte le istituzioni e  comunità che hanno collaborato con il Ministero della Cultura per arrivare a questo prestigioso traguardo. È un riconoscimento del valore della nostra storia e della nostra identità, dal quale può nascere una valorizzazione in grado di portare benefici economici ai territori interessati”, ha dichiarato il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano.