Al Festival del cinema di Venezia un docufilm calabrese

Borghi Autentici d'Italia. Un’altra idea di stare” è stato girato a Roseto Capo Spulico

Il 5 settembre, in occasione dell’81^ edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, la presentazione ufficiale del documentario “Un’altra idea di stare” girato a Roseto Capo Spulico, nel contesto del Venice Production Bridge.

Realizzato da Kaiti expansion e Frame at Work, con la regia di Fabio Fasulo, il documentario nasce con l’idea di restituire con l’autenticità di alcune storie personali uno spunto di riflessione universale sulla visione dei piccoli comuni e delle comunità locali che l’Associazione Borghi Autentici d’Italia porta avanti da oltre 20 anni: non borghi cartolina ma comunità ospitali capaci di trattenere i cittadini residenti e di attrarre nuove forme di cittadinanza. Vuole essere un invito a esplorare prospettive inedite, ad accendere scintille per illuminare strade non ancora battute e guidare le comunità verso un futuro sostenibile, equo e ricco di opportunità. È un richiamo al protagonismo, per abbracciare il cambiamento e costruire un nuovo modo di abitare i borghi, integrando passato, presente e futuro in un equilibrio capace di promuovere sviluppo.

“‘Un’altra idea di stare’ nei nostri borghi” spiega Rosanna Mazzia, presidente nazionale dell’Associazione Borghi Autentici d’Italia “dipende dagli occhi con cui li si guarda, dalla consapevolezza che le persone hanno della diversità dello stare in un borgo, senza che questo costituisca necessariamente un ‘minus’ nei confronti della vita in città. Ma ‘Un’altra idea di stare’ dipende anche molto da quel che ognuno di noi cerca. Ciò a cui dà più valore. E nelle storie che abbiamo raccolto con il documentario ci sono appunto diverse motivazioni, aspirazioni, bisogni. A volte completamente soddisfatti, a volte no. Abbiamo approfondito luoghi, storie e persone per un racconto di Roseto Capo Spulico che diventa simbolo di un modo di intendere la vita nei borghi che non è qualcosa di ‘solo’ bello. È qualcosa che può anche essere ribelle, non completamente risolto. È qualcosa di autentico, appunto”.