Al Museo di Potenza esposta la miniatura del Duomo di Cosenza

La mostra è dedicata ai più bei castelli e alle più belle chiese di Calabria e Basilicata

Il museo archeologico di Potenza ospita la mostra itinerante “Castelli e Chiese di Calabria e di Basilicata”, costituita da 23 preziose miniature raffiguranti i più bei castelli e le più belle chiese di Calabria e Basilicata. Prima di giungere nel territorio lucano è stata esposta a Cosenza, a Catanzaro, a Lamezia, a Vibo, a Matera e, tra non molto, giungerà nel museo dedicato a Pitagora a Crotone. Ha fatto tappa anche al museo nazionale della Magna Grecia di Reggio Calabria, dove ha avuto l’onore di essere allestita dinnanzi alla sala che custodisce i Bronzi di Riace, venendo visitata da migliaia di persone. Di proprietà della Fondazione Carical, i manufatti sono un omaggio alla ricchezza artistica e culturale di entrambe le regioni. Sono stati realizzati dai maestri Domenico Chiarella, per la Calabria, e Franco Artese, per la Basilicata. L’inaugurazione si è tenuta lo scorso 10 settembre, promossa da Carical con il patrocinio della Provincia di Potenza. Queste creazioni, che potranno essere ammirate in Basilicata fino al 31 ottobre, riproducono fedelmente alcuni tra i più importanti monumenti del territorio calabrese e di quello lucano, tra cui il Castello di Miglionico a Matera, la Chiesa rupestre di San Pietro in Barisano, il Castello di Lagopesole in Basilicata, l’abbazia SS. Trinità di Venosa e la Cattedrale di Potenza. Non poteva mancare il nostro Duomo di Cosenza dedicato a Santa Maria Assunta, costruito verso la metà dell’XI secolo, inaugurato alla presenza di Federico II nel 1222, da sempre riferimento religioso importante per la nostra diocesi e per tutto il territorio, nonché santuario della Vergine del Pilerio la cui ricorrenza è stata celebrata lo scorso 8 settembre. Presenti anche altre due meraviglie storiche calabresi: la Certosa di Serra San Bruno, abbazia certosina in stile romanico fondata nel 1084, e il Castello Aragonese di Reggio Calabria, tra i principali simboli storici, fortezza bizantina, poi passata in mano ai Normanni, agli Angioini e infine agli Aragonesi, restaurato in seguito al terremoto del 1908. Ogni miniatura si caratterizza per cura e attenzione ai dettagli e propone, in scala ridotta, le architetture vere dei noti palazzi. I due artisti hanno avuto la capacità di catturare la vera essenza di questi luoghi storici, creando a mano dei plastici mediante la lavorazione del legno. “Sono stati riprodotti in scala tenendo conto di come erano in origine. Bisogna far conoscere tutte le meravigliose opere presenti in Calabria, alcune delle quali purtroppo abbandonate a se stesse” aveva dichiarato Chiarella durante la tappa lametina della mostra ad inizio anno. Un’esposizione itinerante che, oltre a valorizzare l’impegno artistico di due geni dell’artigianato, contribuisce alla conoscenza di una parte dell’immenso patrimonio architettonico delle due regioni, creando un dialogo tra passato e presente. Questi beni ci ricordano la nostra storia e puntano a dare slancio al turismo locale. È stato necessario un intervento migliorativo della viabilità stradale e ferroviaria del territorio lucano, da sempre via di transito da e per il Sud, per aiutare i turisti a raggiungere la mostra senza difficoltà e per agevolarli nella scoperta della Magna Grecia. La rassegna mostra le bellezze naturali calabresi e lucane e gli splendidi panorami di cui si giovano entrambe le regioni. Si rivolge in particolare ai giovani che sono chiamati ad essere depositari dei retaggi della nostra storia comune, di cui questi manufatti sono una testimonianza palese. Giovanni Pensabene, presidente Carical, ha ricordato che, da tanti anni, la Fondazione progetta iniziative e attività educative e culturali rivolte specialmente ai ragazzi di queste due realtà meridionali, come viaggi di istruzione, scrittura di narrazioni, progettazione e predisposizione di video illustrativi delle perle del sud, scatti fotografici o elaborazione di articoli. Patrizia Pichierri, curatrice della mostra, ha sostenuto che quest’iniziativa offre la “possibilità di unire due terre vicine, però per molti versi lontane. L’idea nasce dal presidente Pensabene”.