Cultura
Il diario pastorale della pandemia di don Francesco Sicari
"Il digiuno inaspettato" ha la prefazione di don Enzo Gabrieli e raccoglie le omelie pronunciate dal parroco di San Costantino Calabro nella chiesa vuota durante i giorni della chiusura.
Un diario particolare con “periodicità” settimanale. A scriverlo, in tempo di pandemia, è stato il parroco di San Costantino Calabro, in provincia di Vibo Valentia, e Fratello Maggiore dei “Sacerdoti Oblati di don Mottola”, don Francesco Sicari. Il volume “Il digiuno inaspettato. La luce della Parola nel deserto della quarantena” (Vallone editore) che sarà presentato il prossimo 30 agosto, ore 18, a San Costantino Calabro – che ha la prefazione di don Enzo Gabrieli, postulatore della causa di beatificazione del prossimo beato don Mottola – raccoglie le omelia di questo tempo pronunciate nella chiesa vuota e trasmesse attraverso la pagina facebook della parrocchia: “non mi era mai capitato – dice – di dover celebrare la Santa Messa senza il popolo, eppure questa esperienza è arrivata”. “Se vogliamo che quello che abbiamo vissuto non sia stata solo una parantesi, è necessario che tutti impariamo a custodire questi spazi vuoti e ad abitarli, per riscoprire quello che avevamo smarrito e perso di vista”, scrive il sacerdote: “se ci pensiamo non tutto è stato vano, anzi miracolosamente quei vuoti hanno permesso a tanto bene di riemergere e di fiorire: penso alla generosità e alla solidarietà silenziosa che tante mani e tanti cuori hanno realizzato nelle nostre comunità; penso ai gesti di preghiera e di fede che hanno caratterizzato le giornate di molte famiglie che hanno saputo vivere la dimensione domestica della fede; penso a quel vissuto spontaneo e feriale nel quale si sono condivisi sentimenti, paure, speranze e racconti, nella comune appartenenza ad una famiglia allargata, ad un popolo che proprio nei momenti più difficili e drammatici sa unire le forze e sostenersi con amore”. A presentare il volume il sindaco di San Costantino Calabro, Nicola Derito, l’antropologo Pino Cinquegrana, don Enzo Grabrieli e l’editore Mario Vallone insieme a don Sicari.
“A dispetto di tanto vociare sulla chiusura delle chiese attribuita a chissà quale organizzazione occulta e non alla giusta prudenza – scrive Gabrieli – che peraltro è anche virtù cristiana, questo lavoro di don Francesco testimonia che sono stati chiusi solo i luoghi, la comunità non si è riunita fisicamente, ma la Chiesa non ha mai chiuso i battenti. I presbiteri che lo hanno voluto, con passione e zelo, hanno cercato il gregge affidato alle loro cure, hanno meditato e mediato una Parola sempre viva, forte, di speranza. Hanno fatto riecheggiare anche da lontano la voce del Pastore”.