Cultura
150 anni fa San Giuseppe venne proclamato Patrono della Chiesa
L'8 dicembre 1870 fu pubblicato il decreto Quemadmodum Deus di Pio IX con il quale il padre di Gesù venne dichiarato Patrono della Chiesa universale.
“Nello stesso modo in cui Dio aveva costituito quel Giuseppe, figlio del patriarca Giacobbe, soprintendente di tutta la terra d’Egitto, per assicurare il frumento al popolo, così, quando furono compiuti i tempi in cui l’Eterno stava per inviare sulla terra il suo Figlio Unigenito Salvatore del mondo, scelse un altro Giuseppe, di cui quello era figura, e lo fece signore e principe della sua casa e dei suoi beni e lo elesse custode dei suoi maggiori tesori”. Queste parole, all’incipit del decreto Quemadmodum Deus di Pio IX, affidato alla Sacra Congregrazione dei Riti, sono dell’8 dicembre 1870.
Sono passati esattamente 150 anni da quando San Giuseppe venne dichiarato da Pio IX Patrono della Chiesa universale. Una investitura che diceva, un secolo e mezzo fa, la maggiore presa di coscienza della Chiesa cattolica sullo straordinario ruolo di San Giuseppe nella storia della salvezza. Con l’arte della retorica biblica, nonché della lettura coerente dell’Antico e del Nuovo Testamento, Pio IX accostò San Giuseppe al Patriarca, figlio di Giacobbe, che legò il suo nome, fra le altre cose, proprio alla custodia del frumento al popolo. Allo stesso modo, il padre di Gesù ha assicurato, con il suo sì, secondo il racconto di Matteo, l’incarnazione del Figlio di Dio, perché questi portasse a compimento la missione che Dio gli affidò.
San Giuseppe è Patrono della Chiesa perché “custode dell’eletta prole”, perché la sua capacità di accoglienza silenziosa divenne terreno fertile per il dispiegarsi del disegno di salvezza di Dio. Sicché ben può dirsi che San Giuseppe è, insieme a Maria nell’accoglienza di Gesù, collaboratore straordinario del mysterion, ovvero di quel piano della salvezza voluto da Dio.
San Giuseppe fu padre, padre reale dell’uomo Gesù. Lo educò, lo guidò. Così, diventa modello per la Chiesa: di accoglienza, di fiducia, di silenzio, anche di misericordia.
Dopo 150 anni, custode lo è ancora, in un mondo che corre spesso senza punti di riferimento, senza capacità di programmare il domani, senza speranza. Egli, che ebbe Gesù sulle ginocchia, sussurra anche al nostro cuore.