Cultura
Il Conservatorio di Cosenza allarga la platea dei partner internazionali
In via di definizione progetti artistici e didattici che guardano a Venezuela e Georgia.
Il Conservatorio di musica “Stanislao Giacomantonio” di Cosenza allarga la platea dei suoi partner internazionali. Agli scambi consolidati con Istituzioni di diversi Paesi europei si affiancano quelli con l’Arizona, negli Stati Uniti, dove già il Conservatorio cosentino è in relazione con il Kansas. E sono in via di definizione progetti artistici e didattici che guardano a Venezuela e Georgia. Il merito è principalmente del responsabile delle relazioni internazionali e vicedirettore, il professor Emanuele Cardi. L’intesa siglata con Asu (Arizona State University) è il coronamento di una serie di contatti avviati nel 2017 dopo una masterclass che Cardi teneva presso l’Università del Kansas. Il “Giacomantonio” vanta un interscambio che gli ha consentito di essere in Italia la prima Istituzione Afam (Alta formazione artistica e musicale, comparto del Ministero dell’Università che raccoglie Accademie di belle arti, di danza e di arte drammatica oltre a Conservatori e altri istituti) ad avere un accordo bilaterale con un ateneo americano e un progetto finanziato dalla Commissione Europea. Con l’Asu sono previsti reciprocche esperienze che coinvolgeranno studenti, docenti e anche personale non docente, giacché vi saranno occasioni di formazione specifica nei settori dell’amministrazione e della programmazione. Orchestre miste saranno formate nelle due sedi, calabrese e americana; il confronto e l’aggiornamento sui piani di studio sono alcuni dei temi che non mancheranno di arricchire tutti i partecipanti. È arrivata intanyo la valutazione per il conseguimento del nuovo accreditamento, essenziale per poter accedere ai finanziamenti della Commissione Europea. I valutatori hanno tenuto conto sia delle iniziative svolte nel precedente programma Erasmus 2014/2020, sia delle prospettive future. E il risultato è stato decisamente lusinghiero: 100 punti su 100 collocano il “Giacomantonio” fra i Conservatori più attivi d’Italia.