Cultura
Una commedia racconta don Carlo De Cardona
L’opera di Romilio Iusi nel volume “La bandiera” di Editoriale Progetto 2000
Don Carlo De Cardona è stata una delle figure più importanti e carismatiche della nostra terra, fondatore delle Casse rurali e delle Leghe del lavoro per la promozione delle classi più umili. Sono tante le pubblicazioni che parlano della vita e delle vicende legate al sacerdote originario di Morano Calabro: libri, tesi di laurea, articoli di giornale. A mancare era forse una rappresentazione teatrale che ne ripercorresse le principali tappe della sua vita proponendosi come un lavoro originale che si aggiunge ai tanti già realizzati. “L’idea di scrivere una commedia su De Cardona è nata dall’esigenza di voler raccontare la sua vita in un modo ancora più fruibile” ci spiega Romilio Iusi, studioso della vita del sacerdote e membro della commissione storica per la Causa di Beatificazione aperta nel 2010 dal tribunale diocesano di Cassano all’Jonio. “La commedia, dedicata a monsignor Serafino Sprovieri e al prof. Luigi Intrieri, nasce come una storia che si volge in quattro atti: le prime due ripercorrono le vicende tra Lappano e San Pietro in Guarano – che sono raccontate in questo primo libretto – , mentre le altre due tratteranno le vicende legate a Cosenza e Morano Calabro”. Quelle narrate da Romilio Iusi, nel volumetto dal titolo “La bandiera” – edito da Editoriale Progetto 2000 – si intrecciano con la sua biografia e dall’’ “incontro” avvenuto con il sacerdote fondatore delle Casse rurali già tra i banchi di scuola e, qualche anno dopo, nelle aule di università con una tesi di laurea a lui dedicata. “Dopo questi primi ‘incroci’ proposi al parroco dell’epoca don Saverio Greco di creare un circolo culturale a lui dedicato che ci consentì di promuovere diverse iniziative tutte volte a far conoscere questa grande figura di sacerdote e di uomo. In seguito, quando divenni sindaco, avvenne una delle cose che racconto anche nella commedia e che da il titolo all’opera: un medico originario di Lappano, che lavorava a Gorizia, mi contattò per propormi di consegnarmi una bandiera lasciata dal nonno che lavorò come cassiere in una delle Casse Rurali fondate dal sacerdote a Lappano. Quella bandiera, dopo gli opportuni restauri, è esposta nel comune di Lappano quale segno di un pezzo importante della sua storia.”Sono queste e altre le vicende narrate nella commedia che, grazie alla ricerca fatta dalle due liceali Gemma e Maria, svela passo passo la vita e le opere di un sacerdote che ha lasciato un segno importante nella nostra terra. “I ragazzi per conoscere meglio e, quindi, presentare il sacerdote andranno alla ricerca di chi l’ha conosciuto, incontrato, studiato. Quindi verranno da me, dall’attuale parroco don Antonello De Luca, dalla docente Anna Maria Andrino.Schema che si ripete nella seconda parte che interessa il comune di San Pietro in Guarano dove “grazie a don Carlo arrivò la corrente elettrica ben sette anni prima rispetto a Cosenza grazie alla centrale idro elettrica voluta da lui” – spiega ancora Romilio. Ancora non è in programma una vera e propria rappresentazione della commedia che attende di essere completata con le due parti che raccontano delle vicende legate alla città di Cosenza e Morano Calabro. “Tuttavia abbiamo deciso con l’editore Guzzardi di pubblicare questa prime due parti in modo da iniziare a mettere in ordine questa prima parte del lavoro”.Lavoro che sarà presentato domenica 20 giugno a Lappano alla presenza del vescovo monsignor Nolè, del sindaco della comunità Marcello Gaccione e dell’autore Romilio Iusi.