Conclusa l’undicesima edizione della Settimana della cultura calabrese

Otto giorni di eventi tutti dedicati alla valorizzazione delle piccole e grandi eccellenze culturali calabresi

Si è conclusa mercoledì 8 dicembre l’undicesima edizione della Settimana della cultura calabrese, la manifestazione promossa dall’associazione Universitas Vivariensis retta da Demetrio Guzzardi. Otto giorni di eventi tutti dedicati alla valorizzazione delle piccole e grandi eccellenze culturali calabresi, nei quali i libri, e i loro autori, sono stati i principali protagonisti. E non poteva essere altrimenti, visto che l’edizione di quest’anno è stata anche un modo per festeggiare i 35 anni di attività di Editoriale progetto 2000, la casa editrice fondata proprio a Cosenza nel 1986 da Demetrio Guzzardi e Albamaria Frontino. 

La cerimonia di inaugurazione dell’iniziativa si è tenuta mercoledì 1° dicembre presso il salone degli specchi del Palazzo della Provincia, in una serata che ha visto la consegna del “Premio Franco Locanto” per la politica come servizio a Ernesto Funaro e la presentazione della nuova edizione del volume “Qui parlano le bestie”, di don Luigi Nicoletti. La ristampa del libro, edito nel 1955 e ormai introvabile, è stata curata da Francesco Capocasale con le illustrazioni di Roberta Fortino. Tante le iniziative nelle giornate a seguire e tanti i libri presentati, tra cui le opere di Antonio Lavoratore, Osvaldo De Rose, Mario Greco, Rino Giovinco, Maria Presta, Roberta Guzzardi, Mauro Santoro. Il “Premio Gustavo Valente” per gli studi storici sulla Calabria è stato assegnato al giornalista Emanuele Giacoia mentre l’ultima giornata dell’evento è stata dedicata alla presentazione del libro di Demetrio Guzzardi sull’opera di don Dante Bruno e all’assegnazione del “Premio Cassiodoro”. Il premio, riconoscimento alle personalità calabresi che si sono distinte per il loro operato nel campo culturale, economico e sociale, è giunto quest’anno alla sua XVIII edizione ed è stato assegnato a don Pino De Simone, Franco Arcidiaco, Antonio Garro, Vincenzo Le Pera, Ornella Nucci, Romilio Iusi, Annamaria Santoro, Giuseppe Smorto e padre Giuseppe Mirabelli.

Tra i vari aspetti che hanno caratterizzato l’edizione 2021, che segna una ripresa dopo la battuta d’arresto dovuta alla pandemia, merita una segnalazione l’iniziativa “La cultura del ricorso”. Durante le diverse fasi della manifestazione, infatti, sono stati rivolti dei pensieri alle personalità della cultura calabrese che sono venuti a mancare negli ultimi due anni. La città di Cosenza ha fatto da cornice alle varie iniziative, attraverso luoghi noti e meno noti, dal Conservatorio alla chiesa delle Cappuccinelle, dalle scuole cittadine ai musei, dalla sede della CGIL, dove è stato proiettato il documentario su Cesare Curcio, al Villaggio Città del Sole, sorto di recente su colle Mussano, il tutto allietato spesso dai brani musicali eseguiti dagli allievi dell’Accademia musicale “F. S. Salfi” di Cosenza. Non sono mancati poi momenti di uscita e di aggregazione, come la passeggiata fotografica nel centro storico e la rituale foto di gruppo in piazza XI Settembre.