E’ morto Piero Angela, grande divulgatore scientifico

Si dichiarò sempre non credente, ma ebbe stima e rispetto i credenti e sfogliò ogni giorno il Vangelo del Creato

Abbiamo appreso tutti con dispiacere della morte di Piero Angela, settant’anni di buona televisione, grande divulgatore scientifico e comunicatore di cose molto complicate, con un linguaggio semplice e accessibile a tutti.

Ha aiutato tanti a vincere l’ignoranza e l’analfabetismo di ritorno, grazie alla tv,  su tanti temi del piccolo e del macrocosmo. Con lui siamo stati tutti un po’ dottori, un po’ astronomi, viaggiatori e scienziati. Tanti gap culturali sono stati colmati, tante finestre di conoscenza sono state aperte.

Ricordo anche che eravamo giovani seminaristi l’Arcivescovo monsignor Dino Trabalzini, affascinato come un bambino dalla trasmissione SuperQuark, ci raccontava delle scoperte scientifiche e dei segreti della natura. E’ stato un uomo che ha toccato le corde della meraviglia dell’uomo, grazie ai segreti della scienza e della ricerca. Ricordo che rimase un po’ male quando, un po’ dispettosetti, gli dicemmo che era un non credente. Non ne parlò più negli incontri pomeridiani dei campi estivi. 

Effettivamente Piero Angela non è stato mai un credente ma ha manifestato sempre rispetto per gli uomini di fede, dal suo insegnante don Carlo Ughetti al missionario padre Lio. “Ho sempre provato – aveva dichiarato Angela ad Avvenire in un’intervista per i suoi novant’anni – grande rispetto per le persone che hanno trovato una fede. Ho conosciuto molti scienziati credenti in grado di viaggiare su due binari paralleli, capaci di distinguere le traversine scientifiche da quelle del credo religioso”.

Sapeva del ciclo naturale della vita, sapeva di essere malato, ma sazio delle tante esperienze ha salutato tutti con un messaggio. Parole semplici, così come ha sempre parlato lui, ma dense, vere, forti, dal sapore nostalgico e anche della consegna di una eredità. E’ stato un grande italiano ha detto Mattarella, così come un altro che ha lasciato traccia nella storia di questa terra meravigliosa. Ha detto di aver fatto la sua parte, chiedendo a noi di fare la nostra. Guarda un pò! disse così pure  Francesco d’Assisi alla fine della sua vita, anche lui cantore della bellezza del Creato, di quel libro meraviglioso che Piero Angela ha sfogliato e risfogliato ogni giorno, in ogni sua trasmissione.

Uomo dal grande garbo, che ha chiesto scusa perché lasciava la trasmissione. Ma sulla sua vita non calerà il sipario e ora si aprirà all’Eterno che si coglie solo passando il tunnel della morte dove l’oscuro si apre alla luce. Non possiamo che pensarlo così. Non ci piace pensarlo alla fine, dopo il crepuscolo c’è sempre una nuova aurora per l’essere più bello e più prezioso dell’universo.