Cultura
Un presepe che lancia un messaggio
Pensieri ed emozioni dalla chiesa di San Carlo Borromeo
L’Avvento inaugura la stagione dei presepi: nelle case, nelle scuole e nelle chiese sono ormai predisposti e offerti al nostro sguardo, soprattutto a quello del cuore.
Tra quelli visti finora uno mi ha particolarmente colpito e cioè quello inaugurato nel giorno della Solennità dell’immacolata Concezione nella Comunità parrocchiale di San Carlo Borromeo a Rende. Ai visitatori appare in primo piano la scena della Natività ma su di essa si erge minacciosa lo scenario della guerra in Ucraina di distruzione, morte, sangue. Dal balcone di uno dei tanti palazzi distrutti spunta una bandiera ucraina che reclama tregua, vita, pace.
Ecco, i segni dell’orrendo e riprovevole conflitto russo-ucraino sono in realtà, in questo presepe, un messaggio molto più profondo del conflitto che da dieci mesi insanguina il territorio ucraino e inquieta le coscienze di tutto il mondo: quella guerra che rimbomba e sanguina sulla grotta di Betlemme è immagine del nostro cuore in subbuglio, diviso, accecato dai sentimenti meschini della sopraffazione, del tornaconto miserimmo e facile, dell’avidità e dell’invidia…perché la guerra è il frutto di tutto il male che cova nel cuore dell’uomo. Ma basta andare avanti a quella grotta per ricomporre ordine nel nostro cuore, per unire e non dividere, per chiedere al Signore come il cieco di Gerico (Lc 18,35-43) fece di guarire da ciò che ci rende arroganti, ansiosi di accumulare e non di donare, di trattenere e non condividere. Fermiamoci allora davanti a questo presepe e a tutti i presepi che visiteremo per proclamare nel silenzio nello stupore e nella luce che promana dalla grotta di Betlemme il nostro si a Dio perché lì solo lì troveremo la pace vera che solo il Signore Gesù può dare, perché Lui è la Pace vera.