Glastonbury. Meta di pellegrinaggio in memoria dei martiri cristiani

Da Glastonbury a Tyburn. La testimonianza dei martiri cristiani resta viva in mezzo alle rovine architettoniche degli antichi monasteri  

Lo studio fatto dalla scrittrice e giornalista Giuliana Vittoria Fantuz dal titolo “Inghilterra di sangue. I Quaranta Martiri Inglesi e Gallesi da Enrico VIII a Carlo II” è un contributo davvero rilevante per chi voglia approfondire la storia dei martiri cristiani, che hanno pagato con la loro vita la difesa del Cattolicesimo. Nel libro la ricercatrice focalizza la sua attenzione sulla nota località inglese di Glastonbury, che risveglia nell’immaginario collettivo leggende, miti e storie legate alle vicende di Re Artù e dei cavalieri della tavola rotonda, oltre ad essere conosciuto per il suo festival annuale di musica pop e rock e per l’ancestrale tradizione legata alla cultura druidica, neopagana e occultista. È necessario tuttavia ricordare che, in questa città, sopravvivono ancora tracce del Cristianesimo che stentano ad essere cancellate e che richiamano milioni di pellegrini da tutto il mondo, come ricorda nel suo testo Fantuz. Glastonbury, secondo la tradizione, è il sito dove Giuseppe di Arimatea, portando il Santo Graal, edificò la prima chiesa sull’isola anglosassone e dove nacque la prima abazia cristiana, una sorta di Montecassino britannica che divenne luogo di cultura, di studio, di arti e di ricerca di Dio. Di quest’antica abazia oggi restano solo alcuni ruderi, in conseguenza delle distruzioni arrecate dai nemici di Dio che si macchiarono di efferati omicidi nei confronti di tanti fedeli cattolici. Re Enrico VIII saccheggiò e soppresse nel 1539 il monastero allo scopo di abbattere tutti credi religiosi papali . L’ultimo abate, Richard Whiting, venne impiccato e squartato. Fantuz menziona nel libro i quaranta martiri cristiani, uccisi tra il 1535 e il 1681, e canonizzati nel 1970 da Paolo VI. Si stima che circa seicento cattolici furono massacrati nelle persecuzioni dei secoli XVI e XVII, ma le stime non includono coloro che perirono per fame e perché vittime di torture. Un’altra città nella quale fu versato il sangue di tanti innocenti cattolici è Tyburn, un tempo situata vicino all’attuale Marble Arch vicino Hyde Park. Qui furono eseguite le pene capitali della città di Londra dal 1196 al 1783. Tra i martiri vi furono i certosini John Houghton, Robert Lawrence, Augustine Webster e l’arcivescovo d’Irlanda Oliver Plunkett.