Narratori in canto della moderna santità

 Tincani e la via della musica per scrivere le pagine di vita di Frassati e di altri testimoni

Giornalista di professione, musicista per passione. E con la musica racconta i santi. Edoardo Tincani, direttore del settimanale diocesano reggiano «La libertà» ha scelto di dedicare una canzone al beato Pier Giorgio Frassati: «Frassati dono di carità». Il testo è suo, la voce pure e la musica è di Fausto Bizzarri. Rientra in un progetto più ampio che ha come obiettivo raccontare santi e beati laici, di ‘nuova generazione’, «figure di santità – racconta Tincani – più vicine a noi. Attraverso la canzone si narra la loro vita». Dietro ad ogni testo musicale c’è un lungo lavoro di studio, «soprattutto d’estate – ammette Edoardo – dedico molto tempo alle letture delle loro biografie. Come è accaduto per Pier Giorgio Frassati, una figura che mi ha sempre appassionato. A Reggio Emilia, la mia città, c’è un circolo culturale che è intitolato a lui, l’azione cattolica più volte lo ha indicato come esempio di santità attento ai bisognosi e ai poveri». Prima di comporre una canzone, quindi, c’è una fase di lettura e di documentazione della vita dei santi o beati poi prepara un canovaccio su cui comporre la musica, ma altre volte, come nel caso del disco su Gemma Galgani è nata prima la musica e poi sono state aggiunte le parole.

Tornando a Frassati, da tempo Tincani aveva in mente di dedicargli una canzone, «all’inizio – racconta – mi ha ispirato la montagna, la sua passione per le scalate. Ho fatto un parallelo con la santità come scalata, è tutto verso l’alto, verso Dio e che lui ha interpretato al meglio. Ma c’è anche la realtà della sua vicinanza ai poveri, del suo studio per andare a lavorare in miniera» e quindi è nato il ritornello. La canzone che inizia con «Fin lassù salì Frassati…»; racconta con ritmo l’idea di un giovane molto dinamico, attivo e anche scherzoso sempre attento alla vita spirituale. Già la copertina indica le cose care a Frassati: sullo sfondo la Mole Antonelliana, simbolo di Torino, un rosario, lui che scala una montagna con lo zaino in spalla e porge una mano ad una ragazza per aiutarla a salire.

Il brano è disponibile sulle principali piattaforme da YouTube a Spotify, da Apple Music, ad Amazon…, La produzione di Tincani è molto ampia solo lo scorso anno ha pubblicato un album con 12 brani, quest’anno ha prodotto alcuni singoli sul filone dei santi e beati, come quello su Gemma Galgani che ha avuto un buon successo di ascolti e il giovane Rolando Rivi, di Reggio Emilia, giovanissimo seminarista ucciso a 14 anni in odio alla fede dai partigiani rossi. Allo studio anche un testo su Artemide Zatti, infermiere coadiutore salesiano che si è dedicato ai poveri in Argentina, beatificato lo scorso anno, figura che piace molto a papa Francesco. La prossima canzone sarà dedicata a Carlo Acutis, «già ci sono altre canzoni che parlano di lui, non è una gara, ma è importante la forza di impatto che secondo me attraverso la musica si riesce a raccontare, la canzone è uno sforzo di sintesi poetico che cerca di condensare una biografia».